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Napoli –  Il Tribunale del Riesame di Napoli ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere a carico del funzionario della Polizia di Stato Luigi Schettino, finito agli arresti domiciliari nello scorso mese di febbraio nell’ambito dell’indagine che ha portato in carcere il sacerdote della Diocesi Aversa Michele Barone, accusato di aver maltrattato e abusato sessualmente di tre giovani donne, tra cui una minore di 14 anni, facendo loro credere che fossero possedute dal demonio tanto da sottoporle a riti di esorcismo non autorizzati. Schettino, difeso da Carlo De Stavola, resta comunque ai domiciliari in virtù di una precedente ordinanza di arresto.

Per il prete di Casapesenna, invece, il Riesame ha respinto per due volte l’istanza di scarcerazione, l’ultima qualche giorno fa. Una “vittoria parziale” quella di Schettino; i giudici hanno infatti annullato l’ordinanza emessa il 13 marzo scorso in cui si contestava al funzionario, in concorso con il prete e i genitori della vittima, il reato di lesioni gravissime in relazione ad uno sfregio permanente all’orecchio riportato dalla minore in seguito alle “pratiche” di don Michele. Resta però in piedi a carico del poliziotto l’accusa principale, contenuta nella prima ordinanza di arresto emessa a febbraio. Schettino, ex dirigente del Commissariato di Maddaloni fino a pochi giorni prima dell’arresto, è accusato dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere di essere “un adepto della setta creata da don Michele”, e di aver fatto pressioni sulla sorella della vittima 14enne affinchè ritirasse una denuncia penale presentata contro il sacerdote; per gli inquirenti Schettino non avrebbe inoltre impedito il compimento delle azioni violente commesse dal prete. Il funzionario, interrogato dal Gip, ha sempre respinto ogni accusa.

Il blitz della Squadra Mobile di Caserta, delegata alle indagini, scattò il 23 febbraio all’aeroporto di Capodichino, dove furono arrestati, di ritorno da un viaggio da Cracovia, il prete e i genitori della 14enne; il primo finì in cella, la coppia ai domiciliari, così come Schettino. Nei giorni scorsi i genitori della 14enne sono tornati liberi, ma intanto il quadro accusatorio si è aggravato con la nuova accusa di lesioni gravissime.