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Caserta – Due persone in carcere, due agli arresti domiciliari e tre obblighi di dimora nel comune di residenza con contestuale obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria: è il bilancio di un’operazione dei carabinieri della Stazione di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del tribunale di Napoli, su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia nei confronti dei sette indagati, a vario titolo, per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso in concorso ed associazione per delinquere finalizzata al contrabbando di tabacchi lavorati esteri. Le indagini, che si sono protratte dall’ottobre 2018 al marzo 2019, sono partite dalla denuncia del gestore di alcuni campi di calcetto, con annesso angolo bar, a cui era stato richiesto di rifornirsi di bevande, in via esclusiva, presso la società riconducibile a due complici. Due degli indagati avevano attuato il tentativo di estorsione con la minaccia di far riferimento al clan camorristico dei Casalesi. E’ stato, inoltre, appurato che si fosse costituita un’associazione per delinquere finalizzata al contrabbando di tabacchi lavorati esteri, attiva a Napoli e Capua. Il 4 marzo scorso, era stato arrestato uno degli indagati per contrabbando perché trovato in possesso di 140 stecche di sigarette, per un peso complessivo di 35 chili. È stato accertato che la richiesta di acquisto di “bionde” avveniva tramite contatto sull’utenza telefonica del fornitore che, dopo aver raggiunto un’intesa sul prezzo – che variava a seconda della marca dai 21 ai 28 euro a stecca -, approvvigionava il gruppo del quantitativo, di volta in volta, richiesto. Le sigarette, prive del marchio del monopolio di Stato, venivano poi vendute al dettaglio presso una vera e propria base logistica a Capua.

Fonte: askanews