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Caserta – Avrebbe agevolato la latitanza di Antonio Iovine, detto “’o ninno”, boss dei Casalesi e oggi collaboratore di giustizia e del suo braccio destro Enrico Martinelli. Con questa accusa la polizia di Caserta ha arrestato Francesco Paolella, insegnante di religione ed ex amministratore di San Cipriano d’Aversa. In base all’ordine di esecuzione, emesso dalla Procura generale presso la Corte d’Appello di Napoli, Paolella dovrà scontare la pena di 2 anni, 11 mesi e 13 giorni di reclusione perché colpevole del delitto di favoreggiamento in concorso, aggravato dal metodo mafioso. 
Stessa sorte per Francesco Martinelli, 40 anni, intercettato ieri sera a San Cipriano d’Aversa con le valigie pronte, arrestato dalla squadra mobile. Anche Martinelli era destinatario di un ordine di carcerazione emesso nell’ambito della stessa indagine che lo vede coinvolto con Paolella e altre 13 persone che ha permesso di far luce sul gruppo di persone che ha agevolato la latitanza di Iovine fornendogli alloggi, appoggi logistici, schede telefoniche, e occupandosi della riscossione delle estorsioni, i cui proventi erano destinati al mantenimento degli affiliati e delle famiglie dei detenuti, e della latitanza dello stesso capoclan, così come di quella di Enrico Martinelli. Francesco Martinelli dovrà espiare la pena residua di 2 anni, 11 mesi e 16 giorni di reclusione in quanto ritenuto colpevole, in concorso con altri tra i quali Paolella, di favoreggiamento con l’aggravante del metodo mafioso. Entrambi sono stati portati nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.