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Caserta – Mentre la Reggia continua a dare i numeri, con 4291 visitatori registrati nella giornata di Ferragosto di apertura straordinaria, la città continua a perderli in termini di occasioni per rilanciarsi.

Perchè a nulla è servito il 20% in più di presenze al monumento rispetto al giorno di Ferragosto dello scorso anno, perchè oggi come allora la città si è presentata assolutamente vuota.

Ad eccezione dell’infopoint di piazza Gramsci “Caserta Welcome”, unica oasi felice nel deserto dell’inedia, la città si è presentata al dì di festa vuota di manifestazioni, attrazioni, vuota di negozi aperti e di possibilità di visitare altri luoghi d’eccellenza come il Belvedere di San Leucio, rimasto chiuso nel giorno di festa, e vuoto di azioni concrete, coerenti almeno all’ambizione farlocca di diventare una “città turistica”.

A corollario di una desolazione assoluta, al centro come nelle periferie, sono rimasti i cumuli di spazzatura ammonticchiati ovunque, e parcheggiatori abusivi a tutto spiano pronti ad assediare gli sparuti temerari in giro alla ricerca dei pochi bar e ristoranti-pizzeria rimasti aperti o attratti dalle sagre di qualche quartiere.

Tutto intorno silenzio e desolazione, mentre sui social impazzava la polemica sull’atavico turismo “mordi e fuggi” casertano e sul delirio di folla registrato al Centro Commerciale “Campania” rimasto aperto in barba al rispetto di santi e lavoratori.

Nel frattempo, il sindaco Carlo Marino si aggirava tra i reparti dell’Ospedale Civile di Caserta insieme all’assessore agli Eventi Emiliano Casale e al consigliere regionale Stefano Graziano prima di fermarsi a pranzo dagli anziani della casa di riposo di via Tescione.

E alla città malata di degrado e disamore, agli anziani in giro per la città tra marciapiedi sconnessi e aree verdi abbandonate, quando il sindaco volgerà la sua misericordiosa attenzione?

Ma due buone notizie restano: la prima è che al di sotto dell’ultimo posto nella classifica delle province d’Italia per vivibilità non si può andare; la seconda è che la città, al suo secondo dissesto finanziario in sei anni, non ha più da temere neanche i colossi commerciali alle sue porte perchè adesso ce ne sono di altrettanto fagocitanti al suo stesso interno. Vuoi mettere la soddisfazione di affondare ancor più il commercio cittadino con le proprie mani piuttosto che delegare ancora una volta ad altri anche questo?