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Sono 412 gli ecoreati accertati nel 2024 in provincia di Caserta. A rivelarlo è un dossier di Legambiente, presentato nei giorni scorsi. Dati che confermano ancora una volta come Terra di Lavoro resti uno dei territori più colpiti dall’emergenza ambientale. Oltre la metà dei crimini registrati riguarda il ciclo illecito dei rifiuti, un contesto complesso caratterizzato dall’inefficienza dei controlli e la lentezza degli interventi pubblici. 

“Serve un sistema di controlli ambientali più capillare e uniforme, e soprattutto una strategia trasversale che sappia legare politiche ambientali, industriali, occupazionali e culturali in un disegno di lungo termine” ha commentato la dirigente provinciale della Cisal Caserta Marianna Grande. “Serve una giustizia ambientale che sia percepibile nei territori feriti. La battaglia per le bonifiche e contro l’avvelenamento della nostra terra è una priorità storica della Cisal Caserta. La nostra azione sindacale non si ferma alla difesa dei diritti sul lavoro, ma si estende alla salute pubblica, all’ambiente, alla dignità delle nostre comunità. Ogni rogo tossico, ogni discarica illegale è un attacco diretto alla vita dei cittadini di Terra di Lavoro. Simbolo di questa battaglia resta la discarica di Calvi Risorta, un luogo che racchiude tutto il dolore e la rabbia di un territorio avvelenato. È tempo che le istituzioni ascoltino la voce dei territori e agiscano con coraggio: la giustizia ambientale deve diventare realtà, non restare solo un principio sulla carta.”