I cinque consiglieri comunali di minoranza Antropoli, Brogna, Di Rauso, Ragozzino e Vinciguerra del parlamentino capuano hanno diffuso una nota sul bilancio dei primi tre anni dell’Amministrazione di Adolfo Villani.
“A tre anni dall’insediamento dell’amministrazione Villani, il bilancio per la città di Capua è purtroppo tutt’altro che positivo. I cittadini si trovano a fare i conti con una serie di scelte discutibili e di problemi che restano senza soluzione, mentre la città continua a perdere terreno rispetto ad altre realtà del territorio. La gestione della ZTL è stata avviata senza una visione strategica, generando solo disagi per residenti e commercianti, senza produrre reali benefici per la mobilità o per il rilancio del centro storico. Nemmeno la comunicazione è stata efficace portando solo confusione. Ad oggi l’unico risultato che si è raggiunto è stato quello di vessare i cittadini con multe inutili e senza senso. Altro che Zona a Traffico Limitato, qui siamo nella Zona a Tasse Illimitate . Il tanto annunciato piano parcheggi, invece, si è rivelato confuso e inefficace, aggravando ulteriormente la vita quotidiana dei cittadini. Gli stalli a pagamento sono passati da 270 ad oltre 800, il contratto prevede abbonamenti di 100 euro ogni sei mesi per auto, non è previsto il tagliando di cortesia e nemmeno i 10 minuti di tolleranza così come in tutti i comuni. Forse l’unica mobilità che funziona è quella dei soldi dai cittadini al Comune. Sul fronte dello sviluppo urbano e delle politiche territoriali, l’amministrazione si è distinta solo per un maldestro tentativo di adesione ad Agrorinasce, su cui ha espresso parere negativo la Corte dei Conti, che sarebbe stato più utile come vetrina politica che come strumento concreto di rilancio.
Nel frattempo, il ponte di Capua resta ancora chiuso per lavori interminabili, con enormi disagi per la viabilità e per le attività economiche. Forse l’unico ponte che funziona è quello verso le passerelle politiche che il sindaco e gli assessori amano fare sui social.
Non va meglio per quanto riguarda la gestione dell’ambiente: le strade cittadine sono troppo spesso sommerse dai rifiuti, e la raccolta differenziata resta al di sotto degli standard, segno di una macchina amministrativa incapace di garantire un servizio efficiente. Più che differenziata, sembra una raccolta indifferente.
Infine, uno dei nodi più gravi: i fondi del PNRR, occasione storica per rilanciare il territorio, sono stati intercettati solo in minima parte. Mentre altre città programmano investimenti e opere per il futuro, Capua rimane ferma al palo, perdendo opportunità preziose. A questo ritmo Capua non partecipa al PNRR, ma al concorso per la città più immobile d’Italia.
Dopo tre anni, il quadro è chiaro: la città è stata lasciata in balìa di scelte sbagliate e di una gestione priva di visione. Capua merita molto di più di un’amministrazione che accumula ritardi, spreca occasioni e non risponde ai bisogni reali dei cittadini. Alla fine, l’unico progetto portato a termine è stato quello di non concludere nulla”.