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Caserta – Due immigrati, provenienti dal Mali, beneficiari del progetto SPRAR del Comune di Caserta, hanno denunciato alla Polizia di Stato di essere rimasti vittima di un episodio a sfondo razzista, in particolare di essere stati raggiunti da colpi di pistola ad aria compressa – ferito uno degli stranieri – sparati da tre ragazzi che gridavano “Salvini, Salvini!”. Il fatto si sarebbe verificato l’11 giugno scorso ma è stato denunciato solo oggi dal Centro Sociale Ex Canapificio, associazione che gestisce il progetto Sprar insieme alla Comunità Rut delle Suore Orsoline e alla Caritas. Una scelta – quella di diffondere la notizia- maturata anche in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato che si terrà domani 20 giugno. Secondo quanto raccontato in Questura dai due maliani Daky e Sekou, l’episodio sarebbe avvenuto intorno alle 22 dell’11 giugno, mentre i due stavano rincasando ed erano all’altezza all’incrocio tra viale Lincoln e via Salvatore Commaia; improvvisamente sarebbero stati avvicinati da una Fiat Panda di colore nero, a bordo della quale viaggiavano tre giovani italiani che, brandendo una pistola ad aria compressa, e al grido di “Salvini, Salvini!”, avrebbero esploso due colpi di pistola a distanza ravvicinata, uno dei quali colpiva al torace Daby, ferendolo – per lui due giorni di prognosi – ed un altro, sparato all’indirizzo di Sekou, andava a vuoto. Accompagnati da un’operatrice legale e dall’avvocato difensore Francesco Pugliatti, i due stranieri hanno sporto formale denuncia contro ignoti richiedendo espressamente di visionare le immagini riprese da una telecamera ubicata nella zona. “Invitiamo il ministro Salvini – spiegano in una nota i responsabili del Centro Sociale Ex Canapificioe l’intero Governo a prendere spunto da questo episodio per interrogarsi sulle scelte da fare e propagandare, così come speriamo che i rappresentanti istituzionali eletti possano presentare interrogazioni parlamentari per chiarire ciò che è accaduto e che le forze dell’ordine agiscano adeguatamente. Come cittadini crediamo che la politica del cambiamento debba puntare sull’inclusione sociale di tutti, sulle regolarizzazioni delle persone che vivono e lavorano onestamente nel nostro paese da decenni e non continuare in propagande xenofobe di programmi irrealizzabili: per cambiare l’ordine delle cose bisognerebbe aprire canali di accesso regolari e sicuri, costruire percorsi di inclusione sociale bilaterale, come da anni proviamo a fare qui a Caserta attraverso attività come il Piedibus, riqualificazione di villette, tirocini formativi, con ottimi risultati”.