I consiglieri comunali di minoranza a Capua continuano la loro battaglia contro la realizzazione di un impianto rifiuti non pericolosi previsto in via martiri di Nassirya, ex via Ragozzino, evidenziando “l’esistenza di documenti clamorosi sulla destinazione del terreno che avrebbero potuto probabilmente bloccare la prosecuzione dell’iter”. Questo il parere de cinque consiglieri comunali Antropoli, Brogna, Di Rauso, Ragozzino e Vinciguerra. “Rimarchiamo lo scarso o inesistente confronto del sindaco e dei consiglieri di maggioranza sulla realizzazione di un impianto rifiuti non pericolosi a via Martiri di Nassyria, ex via Ragozzino. È stato solo grazie alla nostra insistenza che si è potuto svolgere un confronto in un consiglio comunale aperto, durante il quale sono stati presentati documenti clamorosi e importantissimi. Mentre tutta la maggioranza è stata silente e non ha mai aperto gli occhi su quello che stava succedendo, abbiamo ascoltato il monologo del sindaco Villani e ci stupisce anche come un illustre esponente dei Cinque Stelle in consiglio comunale abbia totalmente taciuto sull’argomento mentre il suo partito, che si prepara alla sfida elettorale per il rinnovo del consiglio regionale campano va in totale controtendenza, addirittura inserendo nel programma la chiusura di impianti stoici come quello di Acerra. Ma del resto il conigliere comunale Miccolupi ci ha abitati già ad altre piroette, come in occasione dell’argomento ZTL, un tempo osteggiato dal partito capuano dei Cinque Stelle, avversari del centro sinistra di Luca Branco, mentre oggi grandi sostenitori non solo del PD locale ma anche di un provvedimento inutile e dannoso”.
I cinque consiglieri comunali di minoranza continuano affermando che “quanto alla realizzazione dell’impianto ci preme evidenziare come già in data 23 gennaio 2025, l’ufficio tecnico di Capua fosse stato investito dell’argomento, mentre l’intera maggioranza non ne avrebbe saputo nulla. In quel parere, a firma del responsabile del settore tecnico, c’è scritto che l’area cade in zona EO, vale a dire Agricola ordinaria,, da destinare ad attività agro silvopastorale da esercitare da parte di imprenditori agricoli.
Addirittura l’ARPAC evidenzia come nella zona EO – agricola ordinaria, secondo l’articolo 37 delle NTA, non né previsto esercizio di impianti industriali relativi alla gestione dei rifiuti. Ancora più pretestuosa l’osservazione di chi, nella maggioranza ha voluto affermare che già nel 2017 la provincia di Caserta, aveva disposto un Autorizzazione Unica Ambientale (A.U.A.) per un impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti non pericolosi. Ma l’ARPAC ha scritto chiaramente che l’autorizzazione concessa nel 22017 è cosa diversa da quella concessa nel procedimento di oggi e che la Provincia di Caserta deve chiarire se l’impianto che si vuole realizzare nell’ex via Ragozzino rientri nelle previsioni per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti. A conclusione si evidenzia l’esistenza di ben 30 impianti per i rifiuti non pericolosi nel circondario capuano, quindi con una totale inutilità di quello che si vuole realizzare a Capua. Una vergogna che nessuno abbia alzato la voce su questa situazione, evidenziando le tante criticità sufficienti per esprimere un pare negativo del comune di Capua, i cui amministratori invece hanno disertato tutte le riunioni convocate. Noi non siamo contro gli impianti di raccolta rifiuti monitorati perché un impianto ben gestito è certamente preferibile a discariche abusive disseminate sul territorio. Ma che ci siano oltre 250 impianti di raccolta rifiuti non pericolosi in provincia di Caserta è un paradosso; addirittura la nostra provincia importa rifiuti non pericolosi da altre provincie. Necessario attuare la proposta del consigliere comunale Brogna relativa all’istituzione di una commissione comunale anche aperta, laddove possibile, ai cittadini per far sì che ci sia un controllo serrato sugli impianti esistenti sia su quelli che dovranno collocarsi”. Così i cinque consiglieri comunali di opposizione