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Caserta – Avviso di conclusione indagini per l’ex boss della camorra casertana Augusto La Torre, indagato per estorsione aggravata dal metodo mafioso nell’ambito dell’indagine della Dda di Napoli che a fine aprile portò in carcere il figlio Tiberio e il fratello Antonio. Questi ultimi sono accusati di aver iniziato a riorganizzare le fila della cosca, acquisendo armi, nell’eventualità che Augusto la Torre, in carcere dal 1996, fosse scarcerato; un’eventualità che sembrava potesse realizzarsi di qui a qualche anno, in quanto La Torre, pur avendo confessato una cinquantina di omicidi, non ha mai avuto una condanna all’ergastolo essendo collaboratore di giustizia.

Una collaborazione, la sua, definita “riduttiva” dai giudici, ma che comunque ha fatto sperare al “boss psicologo” – si è laureato in carcere in psicologia nel 2011 – di poter ottenere almeno i domiciliari, visto anche che c’è un contenzioso sul cumulo di pene definitive che lo riguardano. La nuova indagine della Dda sembrerebbe allontanare questa eventualità; nel corso dell’inchiesta sono emerse anche minacce di morte pronunciate dal boss all’indirizzo del pm Alessandro D’Alessio, titolare del fascicolo. “D’Alessio deve sapere che se anche se sto al 41bis comando lo stesso e posso sempre far fare una brutta fine alle persone”; queste le parole che La Torre avrebbe riferito al fratello Antonio durante un colloquio in carcere. La Torre, tramite il suo legale Filippo Barbagiovanni, fa sapere che chiederà alla Dda partenopea di essere interrogato per chiarire le varie circostanze contestate, così come prevede il codice di procedura penale. Per gli inquirenti il boss, tra marzo e aprile 2015, avrebbe inviato dal carcere di Pescara una lettera minatoria all’amministratore di un condominio di Mondragone, con la quale pretendeva l’assunzione di suo figlio Tiberio, fatto che poi non si è verificato per il rifiuto della vittima; nello stesso periodo, La Torre ha inviato una seconda lettera di minacce al proprietario di numerose abitazioni all’interno del condominio, con la quale ha richiesto la somma di 25.000 euro. Anche in questa occasione la vittima però non ha aderito alla pretesa. Intanto è prevista per fine giugno l’uscita della sua autobiografia “Il Camorsista”.