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All’indomani dell’incontro in Prefettura che avrebbe dovuto individuare soluzioni utili a garantire l’immediato avvio delle attività scolastiche anche ai 700 alunni dell’Istituto Tecnico Buonarroti di Caserta, posto sotto sequestro da parte della Magistratura, nulla di fatto è avvenuto e i ragazzi continuano a chiedersi dove e quando troveranno ospitalità per l’anno scolastico già al via. E questa mattina le perplessità del Buonarroti hanno varcato ancora una volta le stanze del Prefetto di Caserta.

Ad accogliere le rimostranze di ragazzi, genitori e insegnanti della scuola c’erano ancora una vola il vicario prefettizio Gerlando Iorio e il capo di gabinetto Vittoria Ciaramella, già partecipi ieri all’incontro che ha individuato solo tre scuole casertane pronte ad ospitare gli allievi del Buonarroti, ossia il Liceo Artistico della zona ex Saint Gobain, il Liceo Scientifico Diaz, e Istituto Giordeni di via Laviano.

Con un totale di appena 36 aule disponibili, dove dovrebbero trovare posto anche gli uffici di presidenza, vice presidenza e segreteria della scuola, il problema è evidentemente non risolto. Diventa quindi febbrile l’attesa per le disponibilità richieste a tutti i presidi degli istituti scolastici del territorio chiamati al Tavolo Tecnico Permanente istituitosi ieri in Prefettura. E seppure siano arrivate anche oggi ulteriori garanzie di impegno da parte dei referenti della Prefettura di Caserta, impegnati alla risoluzione del problema in tempi brevi, i genitori e gli allievi della Buonarroti non mollano la presa, intenzionati a fare sentire la propria presenza tutti i giorni fino al giorno della soluzione.

“Il Buonarroti è in stato di agitazione – scrivono i rappresentanti dell’Istituto in una nota – Ci incontreremo tutti i lunedì alle ore 10 presso il Pala Saint Gobain per una manifestazione e una richiesta d’incontro con la Provincia di Caserta. Alle ore 19 sempre di lunedì, ci incontreremo presso la sala della Parrocchia del Buon Pastore per un’assemblea alla quale tutta la città è chiamata a partecipare”.

Un pressing che vuole soluzioni e risposte attese già da questa estate, quando il problema scuole provinciali di Caserta si manifestò in tutta la sua gravità:  50mila alunni di 91 dei 93 istituti superiori del Casertano rischiavano di non poter ritornare a scuola questo autunno per problemi strutturali degli Istituti e carenza delle certificazioni di sicurezza legata ai problemi finanziari della Provincia, Ente in dissesto finanziario dal 2015.

E mentre la riapertura di quasi tutte le scuole provinciali di Caserta è stata decisa appena il 7 settembre scorso al termine di un vertice in prefettura, resta ancora incerto il destino dei 700 alunni della Buonarroti, lasciati soli a decidere se trasferirsi in altre scuole fuori provincia oppure avere ancora fiducia nella solidarietà degli istituti Casertani disponibili ad accoglierli in attesa che i referenti istituzionali chiamati a decidere si assumano le proprie responsabilità.