Giorni carichi di tensione mista a rassegnazione allo stabilimento di Marcianise (Caserta) della multinazionale Usa Jabil, dove da lunedì sono partite le operazioni di aggiornamento dei sistemi, con il connesso stop alla produzione, finalizzate alla cessione del sito con i 406 lavoratori alla Tme-AE (Tme Assembly Engeenering), nuova società composta dalla Tme di Portico di Caserta e da Invitalia, braccio operativo del Ministero dell’Economia.
Un passaggio di consegne che dovrebbe essere visibile anche nei prossimi giorni con il cambio di insegna, e la rimozione della scritta Jabil. Ma prima del passaggio alla Tme, ci sarà un ulteriore breve step con il trasferimento dei dipendenti da Jabil Circuit Italia a Jabil Italia Newco, nuova società creata solo per tale passaggio formale; gli addetti resteranno poco nella Newco, passeranno infatti quasi subito definitivamente a Tme.
Dunque, per i lavoratori dello storico sito produttivo situato nell’area industriale di Marcianise, una volta cuore del polo dell’elettronica, quello di luglio è stato l’ultimo stipendio percepito dalla Jabil. Ed anche in questa atmosfera di fine vertenza, continuano gli scontri tra la direzione aziendale e i lavoratori soprattutto in relazione alla ferie obbligatorie imposte agli addetti in questo periodo di stop alla produzione, ferie che gravano economicamente proprio sui lavoratori. Nei giorni scorsi i delegati sindacali aziendali (Rsu), che peraltro una parte dei dipendenti ha contestato tanto da chiederne le dimissioni, hanno attaccato l’azienda per la decisione di imporre le ferie senza alcun preventivo confronto sindacale.
Ieri la Jabil, con una nota, ha specificato che la decisione sarebbe stata presa proprio dopo un confronto con i rappresentanti sindacali dei lavoratori, ma la Rsu ha risposto a suo volta diffidando “l’azienda dal procedere unilateralmente all’imposizione di ferie ai lavoratori“, sottolineando anche il differente trattamento riservato ad alcuni addetti rispetto ad altri, circostanza che genera “malcontento”. Un muro contro muro che fa arrabbiare i dipendenti, alcuni dei quali si chiedono “perchè la Rsu non ha denunciato la Jabil per condotta antisindacale”. Ma intanto l’uscita di scena di Jabil procede, e dovrebbe concludersi nei primi giorni di agosto.
Un passaggio di consegne che dovrebbe essere visibile anche nei prossimi giorni con il cambio di insegna, e la rimozione della scritta Jabil. Ma prima del passaggio alla Tme, ci sarà un ulteriore breve step con il trasferimento dei dipendenti da Jabil Circuit Italia a Jabil Italia Newco, nuova società creata solo per tale passaggio formale; gli addetti resteranno poco nella Newco, passeranno infatti quasi subito definitivamente a Tme.
Dunque, per i lavoratori dello storico sito produttivo situato nell’area industriale di Marcianise, una volta cuore del polo dell’elettronica, quello di luglio è stato l’ultimo stipendio percepito dalla Jabil. Ed anche in questa atmosfera di fine vertenza, continuano gli scontri tra la direzione aziendale e i lavoratori soprattutto in relazione alla ferie obbligatorie imposte agli addetti in questo periodo di stop alla produzione, ferie che gravano economicamente proprio sui lavoratori. Nei giorni scorsi i delegati sindacali aziendali (Rsu), che peraltro una parte dei dipendenti ha contestato tanto da chiederne le dimissioni, hanno attaccato l’azienda per la decisione di imporre le ferie senza alcun preventivo confronto sindacale.
Ieri la Jabil, con una nota, ha specificato che la decisione sarebbe stata presa proprio dopo un confronto con i rappresentanti sindacali dei lavoratori, ma la Rsu ha risposto a suo volta diffidando “l’azienda dal procedere unilateralmente all’imposizione di ferie ai lavoratori“, sottolineando anche il differente trattamento riservato ad alcuni addetti rispetto ad altri, circostanza che genera “malcontento”. Un muro contro muro che fa arrabbiare i dipendenti, alcuni dei quali si chiedono “perchè la Rsu non ha denunciato la Jabil per condotta antisindacale”. Ma intanto l’uscita di scena di Jabil procede, e dovrebbe concludersi nei primi giorni di agosto.