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Sono stati revocati i licenziamenti dei 190 lavoratori della Jabil di Marcianise (Caserta).

È quanto deciso dall’accordo sottoscritto dall’azienda con i sindacati al termine dalla riunione tenuta in videoconferenza cui hanno partecipato anche i ministri di Lavoro e Sviluppo economico.
Con la determinazione di tutti in particolare delle organizzazioni Sindacali e del ministro Catalfo – spiega il segretario della Fiom-Cgil di Caserta Francesco Percuoco – si è scongiurato un dramma sociale con la revoca dei licenziamenti e con il prosieguo dei progetti di ricollocazione che saranno presentati nei prossimi giorni al Ministero dello sviluppo Economico”.
Abbiamo concluso un accordo che ha avuto un percorso tortuoso, ma ha prodotto un’intesa in cui si revocano i licenziamenti, si ristabilisce un percorso condiviso di gestione delle ricollocazioni e ritorna la regia in sede ministeriale”. Così in una nota congiunta Antonio Accurso, segretario generale Uilm Campania e Giovanni Rao, responsabile di settore per lo stesso sindacato. “Nelle prossime settimane – aggiungono i due sindacalisti saremo tutti impegnati per superare questo momento critico con l’auspicio che le drammatizzazioni degli ultimi giorni rimangano solo un cattivo ricordo. Con l’impegno e la determinazione abbiamo ristabilito che in Italia la legge va rispettata da tutti anche dalle multinazionali”. Dunque vengono ritirati i 190 licenziamenti e per cinque settimana i complessivi 540 lavoratori del sito di Marcianise percepiranno la cassa integrazione per Covid 19 in attesa della ricollocazione in altre aziende di una parte di loro“.

L’intesa sul ritiro dei licenziamenti da parte della Jabil, firmata dall’azienda con i sindacati, prevede che la stessa richieda altre settimane di cassa integrazione, per arrivare fino al 17 agosto, quando scadrà lo stop ai licenziamenti imposto dalla normativa anti-Covid. In questo lasso di tempo, azienda e sindacati lavoreranno sulla ricollocazione dei 190 lavoratori che hanno ricevuto nei giorni scorsi la lettera di licenziamento; per chi, al 17 agosto, non avrà accettato il reimpiego presso altre aziende, si riaprirà la procedura con un ulteriore termine per i sindacati, mentre sul fronte istituzionale non vi saranno tempi lunghi, trattandosi sempre di esuberi strutturali, così come dichiarato dall’azienda già nel giugno del 2019, quando fu aperta la vertenza. Per i lavoratori che accetteranno di passare in altre aziende, non ci saranno incentivi, così come avvenuto per i 160 addetti fuoriusciti nei mesi scorsi dalla Jabil e ricollocati in altre realtà produttive.  

L’accordo firmato oggi prevede anche l’esodo incentivato per chi, tra i 190 lavoratori, non volesse essere ricollocato presso altre aziende, ma decidesse di andarsene e basta; l’incentivo è di 30mila euro lordi.