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Marcianise (Ce) – I sindacati dei metalmeccanici tornano ad attaccare la Softlab, azienda che ha assunto 110 lavoratori dalla Jabil di Marcianise (Caserta), ma il cui progetto di riutilizzo degli addetti fatica a decollare. Gli ex Jabil, presi da Softlab grazie ad incentivi di migliaia di euro messi a disposizione dalla stessa Jabil, multinazionale americana dell’elettronica, sono da tempo “parcheggiati” e senza alcun incarico, e, denunciano i sindacati, “sono stati tutti collocati da Softlab in cassa integrazione”. Nel mirino delle tre sigle della Fiom-Cgil, della Fim-Cisl e dell’Ugl finisce soprattutto il progetto di alleanza industriale con il gruppo Seri annunciato dalla Softlab ad inizio novembre nel corso di una riunione al Mise, ma non confermato da Seri; circostanza che ha provocato le dure critiche dei sindacati, che da due settimane chiedono chiarezza sul progetto e un incontro urgente. “Quali sono le reali intenzioni della Softlab circa il progetto del sito produttivo? – chiedono le rappresentanti aziendali dei lavoratori Softlabperché il Mise e la Regione Campania non convocano l’incontro di approfondimento richiesto il 13 novembre dalle Organizzazioni Sindacali?” Secondo la Softlab, i 110 lavoratori ex Jabil dovrebbero essere impiegati nel lavoro di assistenza, gestione e manutenzione dei sistemi informatici – hardware e software – che l’azienda dovrebbe fornire a Seri per l’attività di produzione di batterie al litio, in corso allo stabilimento di Teverola (Caserta). Ma dell’accordo non vi è traccia, anche se sarebbe fondamentale per reimpiegare gli ex Jabil. “I lavoratori – scrivono i sindacati – meritano rispetto dall’azienda e dalle istituzioni, soprattutto perché hanno avuto il coraggio e la responsabilità di accettare una ricollocazione che gli era stata proposta come una concreta alternativa occupazionale a fronte di una perenne crisi industriale della Jabil”. I sindacati confermano così per la Softlablo stato di agitazione con blocco degli straordinari e delle reperibilità; inoltre se entro il 9 dicembre non viene convocato l’incontro di approfondimento al Mise, il giorno successivo verrà organizzato un presidio nei pressi della Regione Campania”. Peraltro la Softlab si è dichiarata disponibile ad assorbire anche una parte dei 160 dipendenti ancora in forza alla Jabil, per i quali è stato dichiarato l’esubero; questi ultimi attendono di capire gli sviluppi della vicenda Softlab prima di accettare.