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Per inverire il trend di consumo del latte, in calo costante ormai da anni – 20% in meno tra il 2010 e il 2017 con un 4% già perso nel 2018 – Parmalat e l’Aia, Associazione italiana allevatori costola della Coldiretti, puntano sulla corretta informazione che riporti chiarezza tra i consumatori spesso bombardati da vere e proprie fake news, ma soprattutto sul dato sostanziale del benessere degli animali che danno il latte, la cui cura è non solo rivolta alla sensibilità dei consumatori, ma anche alla stessa efficienza aziendale.

Se n’è discusso questa mattina allo stabilimento Parmalat/Berna di Piana di Monteverna, nel Casertano, al convegno organizzato dalla multinazionale di Parma insieme all’Aia dal titolo “Filiera e benessere animale: Fare bene il latte fa bene al latte”; numerosi gli allevatori presenti. Pealtro annesso al sito produttivo c’è la più grande stalla d’Italia, gestita dalla famiglia Benetton, con oltre 2000 vacche che danno 600 quintali di latte al giorno.

Ormai da qualche anno – ha affermato Giovanni Pomella, Direttore Generale di Parmalat Italia – assistiamo ad un calo dei consumi di latte, un fenomeno che segue il cambiamento dello stile di vita e le nuove tendenze alimentari ma che è anche frutto di informazioni fuorvianti sul latte veicolate soprattutto sul web, quasi una demonizzazione del latte. È quindi necessario non solo ribadire l’importanza di questo prezioso alimento nella dieta quotidiana, con il supporto della comunità scientifica, ma rispondere anche alla crescente attenzione da parte dei consumatori al tema della sostenibilità della nostra filiera, riguardo per esempio al benessere animale. A tal proposito – continua Pomella – Parmalat ha avviato un processo che accompagnerà le aziende nostre conferenti in un programma di valutazione dei parametri fondamentali di garanzia del benessere animale delle vacche da latte. Ci siamo dati tre anni di tempo per verificare che la totalità delle aziende agricole con cui collaboriamo rispettino e aderiscano ai parametri fondamentali di garanzia del benessere animale. Un impegno concreto che è parte integrante di un concetto di responsabilità sociale allargata anche al mondo animale e di valorizzazione della filiera locale”.

Claudio Destro, Vice Presidente A.I.A., presenta il progetto relativo alla valutazione del benessere animale; “sicurezza alimentare e benessere animale – dice – sono temi che stanno sempre più a cuore ai consumatori e contribuiscono ad aumentare la qualità dei prodotti come il latte”. Una “qualità molto alta”, garantisce Gabriele Orzi, Responsabile Milk Collection della Parmalat. “La totalità del latte che Parmalat acquista è certificato. Va precisato inoltre – aggiunge – che sono stati effettuati studi che dimostrano come l’adeguamento agli standard definiti dai protocolli di valutazione sul benessere animale comportino una diminuzione significativa dell’utilizzo di farmaci in allevamento migliorando anche i parametri di valutazione del latte alla stalla e aumentando la quantità prodotta”. Per Gennarino Masiello, Vicepresidente nazionale Coldiretti e Regionale Campania, “è necessario dare visibilità alle aziende che lavorano in modo virtuoso, nel Casertano come nel resto della Campania, anche per mandare definitivamente in archivio, agli occhi dell’opinione pubblica, le immagini troppo spesso negative associate a queste pur meravigliose zone del nostro Paese”. Infine la professoressaa dci endocrinologia della Federico II Annamaria Colao sfata alcuni tabù; “il consumo di latte non solo è utile alle ossa – spiega – ma contribuisce al mantenimento del peso corporeo riducendo la sindrome metabolica, ovvero le varie componenti di glicemia, colesterolo, pressione arteriosa; quello parzialmente scremato stimola poi la produzione di Gh, l’ormone che permette di non perdere massa muscolare con l’età”.