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Quattro lavoratori del gruppo imprenditoriale casertano Palmesano, operante nel settore della vendita di auto, sono stati licenziati qualche giorno fa, facendo infuriare i sindacalisti della sigla dei metalmeccanici, visto che gli stessi lavoratori, tutti iscritti alla Fiom-Cgil, erano già stati licenziati ad inizio 2016 e poi riassunti alcuni mesi dopo in seguito ad un accordo extragiudiziale. A denunciare l’episodio il segretario della Fiom-Cgil di Caserta Massimiliano Guglielmi. “E’ stato violato un accordo sottoscritto neanche un anno fa tra i sindacati e l’azienda su sollecitazione del giudice. Questo è molto grave, e rivcela il modo di ragionare degli imprenditori di questa terra”.

I problemi del gruppo Palmesano erano iniziati già nel 2016 quando furono licenziati 11 lavoratori del gruppo. Qualche mese dopo si palesò la gravità della situazione aziendale sotto il profilo fiscale; infatti a marzo 2017 la Guardia di Finanza di Capua sequestrò beni aziendali e personali per oltre un milione di euro al patron del gruppo, Giovanni Palmesano, per presunti reati fiscali; pochi mesi dopo, a novembre, fu eseguito dalle Fiamme Gialle a carico dell’imprenditore un altro sequestro da 250mila euro per presunta evasione dell’Iva. Già dopo il primo sequestro, l’imprenditore aveva però creato una nuova società in cui ha riversato i beni della prima compagine colpita dai provvedimenti giudiziari. Intanto i sindacati reagirono agli undici licenziamenti portando l’imprenditore davanti al giudice del lavoro; la causa è stata però evitata grazie ad un accordo extragiudiziale raggiunto tra le parti, basato sul nuovo articolo 18, che prevedeva la riassunzione dei dipendenti da parte del gruppo Palmesano; cosa puntualmente avvenuta a novembre 2017, poi pochi giorni fa la doccia fredda del licenziamento per motivi economici, deciso sfruttando una norma delle legge Fornero, di quattro degli undici lavoratori riammessi. “Andremo fino in fondo” garantisce Guglielmi. “Intanto – prosegue – il 26 luglio è previsto al tentativo di concilazione obbligatoria in cui provereremo a convincere l’azienda a tornare sui propri passi”.