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Caserta – “L’ultimo paradosso di questa amministrazione regionale è contenuto nel decreto dirigenziale del 5 febbraio scorso, con il quale si dispone l’assoggettabilità alla Valutazione di impatto ambientale (Via) per la realizzazione di un impianto della società Alekos, un opificio per la produzione di ammendanti agricoli, nell’area nota come “ex Pozzi Ginori”, al confine tra Calvi Risorta e Sparanise. Si tratta di un’area che fu sottoposta a sequestro per ipotesi di reato di disastro ambientale e contaminazione delle falde acquifere. Su un perimetro inserito nel piano regionale delle bonifiche e a tutt’oggi classificato come sito potenzialmente contaminato, come specificato nella delibera 831 del 2017, si vuole realizzare un impianto che rischia di compromettere maggiormente la zona in questione. Più che chiedere una Via, la Regione dovrebbe escludere ogni possibilità di realizzare nuovi insediamenti in questa zona”. E’ quanto denuncia il consigliere regionale M5S e segretario della Commissione Ambiente Vincenzo Viglione.

Tra l’altro, come abbiamo già rilevato in un’interrogazione del novembre scorso alla giunta regionale, la società Alekos sarebbe riconducibile ad Alberto Di Nardi, arrestato nel 2016 con l’accusa di aver pilotato un appalto per la gestione dei rifiuti nel comune di Maddaloni. Una vicenda che rende ancor più inopportuna l’ipotesi di affidare proprio a questa società la realizzazione di un impianto di questa tipologia in un’area potenzialmente inquinata”.