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Si gode una vacanza tranquilla in famiglia Chiara Di Malta, lontana dai riflettori internazionali che nei mesi scorsi hanno illuminato i risultati straordinari delle sue ricerche contro il cancro.

Capuana di origine, Chiara ha solo 36 anni e una vita di studi e ricerca che hanno portato la lotta contro i tumori a fare un significativo balzo in avanti. Sua infatti l’intuizione che ha portato alla scoperta del meccanismo biologico che fa crescere le cellule tumorali e al sistema per bloccarlo.

Una scoperta che, nei mesi scorsi, ha coronato un lavoro certosino portato avanti per tre anni da Chiara Di Malta e dal gruppo di ricerca del professore Andrea Ballabio, direttore dell’Istituto Telethon di Genetica e Medicina (TIGEM)  di Napoli e ordinario di genetica medica dell’Università Federico II di Napoli.

Al  progetto, finanziato dalla fondazione Telethon e con il  contributo dell’Associazione Italiana per la Ricerca contro il cancro,  ha collaborato anche il gruppo di lavoro del professore Pellicci  dell’Istituto Oncologico Europeo di Milano.

“Come tante grandi scoperte, anche questa è nata un po’ per caso – spiega Chiara – E’ dalla laurea, infatti,  che  studio i lisosomi, organelli che ripuliscono le nostre cellule dalle scorie. E da qui si è arrivati ai meccanismi di crescita delle cellule tumorali.  La scoperta, che ci consente di inibire questa crescita, riguarda nello specifico i melanomi, e i tumori al pancreas e ai reni. Occorrerà ancora lavorare tanto, con un nuovo progetto che punterà ad individuare le terapie da applicare”.

E mentre si gode la vacanza prima di ritornare alle sue ricerche, Chiara aggiunge: “Quando sento parlare di “cervelli in fuga” rimango perplessa perché ritengo importante per chiunque fare esperienze di studio e lavoro all’estero. Nel campo della ricerca si sa che fuori dall’Italia i fondi e le strutture disponibili sono tanti, ma per quello che riguarda la mia personale esperienza ritengo che i tre anni di dottorato in un centro di ricerca avanzato di Houston in America mi abbiano permesso oggi di dare il meglio e lavorare un uno dei centri di eccellenza del nostro Paese”.