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Capua (Ce) – Capua entra a pieno titolo tra le capitali longobarde del Mezzogiorno.

Un riconoscimento che verrà celebrato martedì prossimo alle 10 con un convegno nella chiesa di San Salvatore a Corte di Capua e che è valso alla città il primo posto tra le città del Mezzogiorno inserite nella mostra “Longobardi – un popolo che cambia la storia” curata dall’archeologo medievalista Federico Marazzi dell’Università Suor Orsola Benincasa e visitabile fino al 25 marzo al MANN di Napoli.

Con Sant’Angelo in Formis, le sue 10 chiese, e un numero infinito di epigrafi perfettamente conservate anche al Museo Campano, Capua arricchisce un allestimento colossale costato due anni di lavoro e ricerca  per un totale di oltre 400 reperti archeologici provenienti da tutta Italia e Europa e un percorso multimediale che racconta una delle pagine più significative e meno valorizzate della storia medievale.

E come se non bastassero gli oltre 63mila visitatori registrati al Museo Civico di Pavia, prima tappa della mostra, e gli oltre 100 mila stimati a Napoli dal 20 dicembre al prossimo al 25 marzo, la mostra ha giocato al rialzo accaparrandosi la città che in assoluto rappresenta l’espressione più alta della presenza Longobarda in Italia tra l’XI e il XII secolo d.C..

A spiegarlo è lo stesso curatore della mostra, il professore Federico Marazzi: “Fondata nell’856 d.C., Capua è in assoluto la città longobarda di per sé più significativa e preziosa di cui la storia dispone. Non a caso Sant’Angelo in Formis figura tra i siti seriali italiani candidati alla tutela Unesco come patrimonio dell’Umanità. Ed è tutta da visitare, essa stessa mostra a cielo aperto di una mostra unica nel suo genere”.

Oltre che arricchire il percorso narrativo dell’esposizione che dopo il MANN porterà per la prima volta i Longobardi all’estero al Museo Heritage di San Pietroburgo, Capua si conferma testimonianza storica di un territorio ricco di stratificazioni e unicità che, per volontà o per fortuna, è riuscita a preservare dagli attacchi delle cementificazioni moderne. Ed è tutto lì il suo glorioso passato, tra le sue cupole e i palazzi storici che videro il primo documento della storia scritto in lingua, il Placito Capuano.

Ecco perché gli organizzatori della mostra sui Longobardi saranno in città martedì prossimo, per incontrare le scuole e la città con tanto di evidenze da mostrare e da restituire alla valorizzazione e alla promozione turistica nazionale ed estera.

Al tavolo dei relatori, oltre al sindaco della città Eduardo Centore e all’assessore alla Cultura Carlo Crispino, siederanno il curatore della mostra Marazzi, il direttore del MANN Paolo Giulierini, e don Gianni Branco, parroco delle Parrocchie Capua Centro. Nel corso dell’incontro saranno presentati anche i Laboratori didattici legati alla mostra a cura di Raffaella Martino per il MANN.