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Mondragone (Ce) – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa dell’associazione Mondragone Bene Comune.

Ci sono tanti comuni, ha dichiarato il portavoce dell’AMBC Gianni Pagliaro, che ricorrono per la mensa scolastica alle monoporzioni in plastica. Una pratica molto diffusa anche nei comuni della provincia di Caserta, a partire dal comune di Mondragone. Una pratica alquanto discutibile, che non condividiamo e che ora rischia –a casusa dell’emergenza da Covid-19– addirittura di espandersi.” “Occorre bloccare ha incalzato Giovanni Romano di Europa Verde Campania- le monoporzioni in plastica e proteggere il pasto dei bambini a scuola! Questo andava fatto anche prima della pandemia e a maggior ragione va fatto oggi! In base a presunti rischi di trasmissione virale, il Ministero dell’Istruzione indica il lunch box e le monoporzioni come una soluzione per consumare il pasto in classe. Uno dei possibili scenari della mensa scolastica che si prefigura a settembre è questo: pasti in monoporzioni di plastica sigillate e menù semplificati stile fast food (soluzione che purtroppo tanti nostri comuni già adottano a prescindere dall’emergenza in atto). Tradotto: cibo preparato a livello industriale in cucine centralizzate, tenuto al caldo a scuocere per ore (da 4 a 8) e infine veicolato a tutte le scuole, anche a quelle già dotate di cucina interna che non verrebbero più utilizzate. La qualità del pasto peggiorerebbe perché la <semplificazione dei menu>, come dice il Piano Scuola, si tradurrà in pasta in bianco o al pomodoro, bastoncini, prosciutto e pizza. Non c’è alcuna ragione scientifica che giustifichi le monoporzioni. A dirlo è il dott. Franco Berrino. Anche tutta la documentazione scientifica prodotta dalle Istituzioni sanitarie internazionali e nazionali in tema di Covid e ristorazione, ha continuato l’esponente di Romano, afferma che nella manipolazione del cibo è sufficiente l’applicazione e il rafforzamento delle Buone Pratiche Igieniche. Anzi, le monoporzioni rischiano di essere una soluzione dannosa per la salute dei bambini: come indica l’evidenza scientifica il cibo processato, impoverito dei suoi valori nutrizionali e protettivi è causa di patologie cronico-degenerative. I menù semplificati, sbilanciati e distanti dalla dieta mediterranea in termini di varietà e qualità nutrizionale sono fra le principali cause dell’obesità. Tutto ciò impatterebbe ancor di più su quei bambini che vivono in condizioni di povertà assoluta (oltre un milione) per i quali il pasto scolastico rappresenta l’unica occasione di nutrirsi correttamente. Le soluzioni che si prospettano potrebbero, inoltre, far aumentare le tariffe, il cibo sprecato e l’uso delle plastiche con un impatto ambientale enorme:  in un anno scolastico si produrrebbero più di 11 kg di rifiuti di plastica a bambino! Ma non dovevamo abbandonare la plastica usa e getta?? Una soluzione c’è! Affrontare la pandemia da Covid e il post-Covid puntando sulla salute e sull’educazione ambientale delle nuove generazioni. Perché una sana e buona alimentazione è fondamentale per fare prevenzione. Lo scorso mese di marzo il Ministero dell’Ambiente ha varato i nuovi Criteri Ambientali Minimi (CAM) per la Ristorazione Pubblica (comprese le Mense Scolastiche) che prevedono nei loro punti salienti: una maggiore quota di alimenti biologici (dal 40 al 50%); una maggior presenza di alimenti a filiera corta/km zero; una netta riduzione di sprechi e scarti e dell’utilizzo di prodotti usa e getta. Nel pieno rispetto delle misure igieniche è possibile somministrare il pasto in classe senza scadere nelle monoporzioni e applicando i CAM. Il ricorso alle monoporzioni andrebbe in deroga ai nuovi CAM appena resi Legge! E questo dovrebbero considerarlo anche quei Comuni che ricorrono per appalti già espletati- alle monoporzioni, come-per esempio– il comune di Mondragone, ma anche tanti Comuni casertani. Educare alla consapevolezza che una dieta inadeguata, soprattutto nei primi anni di vita, ha ripercussioni per l’intero sviluppo umano, incoraggiando uno stile nutrizionale quantitativamente e qualitativamente sano ed equilibrato, significa muoversi –anche mediante la refezione scolatica– nel solco dell’Enciclica LAUDATO SI’ di Papa FRANCESCO. Chiediamo ai Comuni che fanno uso delle monoporzioni di <cambiare registro> e di ripensare totalmente il servizio di refezione scolastica, ha proposto Romano,  e chiediamo al Ministero dell’Istruzione e al Ministero dell’Ambiente che non si adotti la soluzione del lunch box con le monoporzioni, che non venga semplificato il pasto e che non si deroghi ai nuovi CAM. Di questo- e di come aprire le scuole a settembre in sicurezza -si dovrebbe parlare e fare ora, ha sottolineato Romano. Una domanda finale: oltre ai dirigenti scolastici c’è qualcuno a livello comunale che si sta occupando di queste cose?