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Caserta – Dopo le parole del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, che il 26 luglio scorso, nel corso della visita istituzionale a Caserta, aveva parlato di Castel Volturno come “simbolo di una cattiva gestione di problemi molto grandi”, dove si conta la presenza di “35mila immigrati, di cui almeno 15mila non regolari”, arriva puntuale le richiesta “di aiuto” del sindaco del comune Casertano. “Per Castel Volturno – scrive Luigi Petrella in una lettera indirizzata proprio alla Lamorgese – è necessaria una legge speciale”, e per questo il primo cittadino chiede un incontro con il ministro.

Petrella fa sue le parole della responsabile del Viminale, che aveva spiegato alla prefettura di Caserta, dopo aver preso parte al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, che per i 15mila irregolari “si può riflettere su eventuali rimpatri, ma è ovvio che non si tratta di persone arrivate da poco; sono migliaia infatti i migranti di seconda e terza generazione”; paventando dunque il ricorso a soluzioni diverse, dal momento inoltre che “tantissimi immigrati con il foglio di via non si possono rimpatriare perché non ci sono accordi con i paesi di provenienza”. Petrella propone “un percorso che apra ad una concreta possibilità di regolarizzazione del flusso migratorio sul nostro territorio”, che sarebbe anche “un gesto forte di solidarietà nei confronti di quelle persone costrette a lasciare casa propria a causa di condizioni estreme di vivibilità”.

Petrella spiega che “Castel Volturno è un paesino di periferia improvvisamente catapultato in una dimensione multietnica senza una fase transitoria di sensibilizzazione, per cui lo straniero diventa, per il cittadino autoctono, il simbolo della devastazione della sua terra”. Il sindaco spiega poi che la presenza sul territorio “di un flusso incontrollato di immigrazione irregolare da oltre 20 anni”, si ripercuote in modo drammatico sulla macchina comunale e sulle sue casse, “messe a dura prova da troppo tempo”. “Gli uffici comunali – scrive – concepiti per assolvere la funzione di soddisfare le esigenze della popolazione ufficiale, sono costantemente costretti ad uno sforzo che quantomeno raddoppia la misura della capacità per cui sono organizzate. Le nostre risorse umane non riescono più a far fronte a questo ingente carico di lavoro”. Un esempio è la spesa per i rifiuti, con un incremento importante “della produzione indifferenziata di rifiuti oltre all’enorme mole di rifiuti ingombranti. Il Comune di Castel Volturno – osserva il sindaco – spende circa 40mila euro per lo smaltimento degli ingombranti rispetto ai 7mila spesi dalla vicina Mondragone che conta 2500 residenti (ufficiali) in più (29444 residenti a Mondragone contro i 26972 di Castel Volturno).