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I Militari appartenenti al Nucleo Carabinieri Forestale di Vairano Patenora hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura coercitiva del divieto di dimora nel
comune di Vairano Patenora (CE), emessa, su richiesta di questa Procura della Repubblica, dal GIP presso il Tribunale di S. Maria Capua Vetere, nei confronti di un cinquantenne originario di Caserta, sottoposto ad indagini in relazione ai reati di cui agli artt. 61 n. 1 – 612 bis c.p. e 81 e 544 ter с.р. 
Le indagini venivano avviate dopo una denuncia/querela sporta dai vicini di casa dell’indagato, in quanto il predetto, per futili motivi, con condotte reiterate nel tempo, a
partire dal marzo 2020, li minacciava e molestava in modo da cagionare agli stessi un perdurante e grave stato di ansia e paura ed il fondato timore per la loro incolumità,
rendendo loro la vita quotidiana impossibile.
La persona sottoposta alle indagini, non solo integrava atti persecutori nei confronti dei
vicini di casa, ma si accaniva e procurava delle sevizie anche al cane degli stessi, causandogli delle gravissime menomazioni fisiche mediante il lancio di sostanze
corrosive avvenuto in più occasioni.
A sostegno dell’ipotesi accusatoria – sebbene nella fase embrionale delle indagini
preliminari -risultavano determinanti i video registrati dal sistema di videosorveglianza
che riprendeva il giardino privato in cui il loro cane era solito stazionare.
A seguito della ricezione della denuncia-querela, veniva espletata dapprima una verifica
delle effettive condizioni del cane, da parte dei medici veterinari del Servizio Veterinario
dell’A.S.L. di Vairano Patenora, che confermava le gravi menomazioni fisiche che lo
stesso aveva subito e che le stesse lesioni risultavano coerenti con i fatti oggetto di
denuncia.
Questa Procura poi disponeva una perquisizione personale e domiciliare a carico
dell’indagato, eseguita dagli stessi Militari, che nel corso dell’attività delegata
rinvenivano nella sua abitazione diverse confezioni di sostanze causticanti che venivano
sottoposte a sequestro.
Si precisa che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari, che l’odierno
indagato è da ritenersi innocente fino a sentenza definitiva e che il provvedimento
cautelare è stata adottato senza il contraddittorio che avverrà innanzi al Giudice terzo che
potrà anche valutare l’assenza di ogni forma di responsabilità in capo all’indagato.