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Ancora  una morte sul lavoro in Provincia di Caserta. Ancora una volta un padre, un marito, un lavoratore non è tornato a casa.

Nella giornata di ieri, 6 agosto, nel periodo in cui molti si preparano alle vacanze estive, il nostro territorio ha vissuto una ennesima tragica morte quando il lavoratore Luigi Grassia, padre di due figli non ancora adolescenti, è precipitato dal tetto di una abitazione di Trentola Ducenta.

Se ancora non è chiara la dinamica del fatto, così come poco chiara rimane la regolarità della sua posizione lavorativa, possiamo affermare che non c’è traccia di iscrizione alla Cassa Edile di Caserta.

Quando non vi è immediata chiarezza la tragedia diventa se possibile anche peggiore poiché si riconferma ciò che la FILLEA CGIL denuncia da anni e che ormai pare essere divenuto normalità.

Basta non voltare lo sguardo altrove per accorgersi che ovunque nella nostra provincia ci sono cantieri senza alcun rispetto per le elementari norme di sicurezza. Lavoro nero e grigio superano in percentuale il lavoro regolare, il tutto per una paga di 40 o 50 euro al giorno cui troppo spesso i lavoratori sono costretti a sottostare integrandola con gli ammortizzatori sociali che percepiscono.

Addolora e indigna essere costretti a denunciare, ancora una volta, una così tragica morte. Mai bisognerebbe piangere chi esce di casa per lavorare, per sostenere la propria famiglia, e non ne fa più ritorno.

La FILLEA CGIL di Caserta esprime tutta la sua vicinanza e partecipa al dolore della famiglia di Luigi Grassia e nel mentre sollecita tutti gli organi di controllo dei 104 comuni della provincia di Caserta ad una ferma vigilanza di tutti i cantieri, siano essi pubblici o privati.

Lo richiede la legge ma soprattutto lo chiedono i lavoratori costretti, loro malgrado, a subire condizioni di lavoro non degne di un paese civile.