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Caserta – Fino a questo momento ha raccolto 335 firme la petizione che da due settimana su change.org mobilita il fronte del no alla realizzazione del biodigestore a Ponteselice. Con l’aspirazione annunciata di arrivare ad almeno 500 sottoscrittori, la linea contro l’impianto da 40 mila tonnellate di rifiuti organici annui si rinsalda intorno alle posizioni assunte dal gruppo consiliare Speranza per Caserta dopo l’ultimo consiglio comunale.

“L’impianto di rifiuti per il trattamento dell’umido che il sindaco di Caserta Carlo Marino vuole realizzare – sottolinea il gruppo politico rappresentato in consiglio comunale da Norma Naim e Francesco Apperti – è un pericolo per gli abitanti di 5 Comuni e per lo sviluppo turistico nell’area della Reggia, e il tentativo del Pd e della maggioranza di silenziare il dibattito è stato vergognoso. Speranza per Caserta si unisce alla battaglia dei sindaci di CasagioveCapodriseSan Nicola La Strada Recale contro Marino e scriverà al presidente dell’Anac Raffaele Cantone per inviare all’autorità anticorruzione tutta la produzione di atti amministrativi del Comune relativi alla questione digestore. Allo stesso modo segnaleremo alla Corte dei Conti i doppi incarichi progettuali e delle indagini geognostiche effettuate, per ben due volte a distanza di pochi anni, sempre foraggiando i soliti noti con i soldi dei casertani. Il sindaco Marino si faccia il segno della croce: se pensava che bloccare il Consiglio comunale gli sarebbe bastato per realizzare i suoi insani propositi si dovrà ricredere. La battaglia continua e sarà l’amministrazione comunale di Caserta ad uscirne sconfitta”.

Altrettanto ferma e circostanziata la lettera indirizzata al sindaco di Caserta Carlo Marino dai firmatari della petizione: “Noi cittadini di Caserta la invitiamo, con effetto immediato, ad sospendere e contestualmente revocare l’ iter procedurale in atto per la costruzione dell’ Impianto di compostaggio con recupero di biometano  (Biodigestore) da 40 mila tonnellate annuali in località Ponteselice. Poiché tale impianto provinciale e regionale (denominato in tal modo dalla sua capacità costruttiva di smaltimento ovvero 40 mila tonnellate annuali mentre il fabbisogno di Caserta è di circa 15mila tonnellate),  non essendo come tutti gli impianti ad “impatto dello zero assoluto”, produrrà significativi e perduranti cambiamenti ambientali in prossimità di abitazioni civili, attività commerciali, una scuola materna prevista dalla stessa amministrazione Marino e dalla Reggia di Caserta ovvero da una delle poche fonti permanenti di sviluppo economico della nostra città di Caserta che altresì sotto il profilo ambientale è stata,indelebilmente, già segnata”.