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Caserta – Dalla legge elettorale, che poteva diversa dal Rosatellum, più verso “un proporzionale puro”, alle modalità con cui affrontare la campagna per le politiche, con un chiaro messaggio al leader Matteo Renzi di puntare sull’aggregazione di forze. E’ un Matteo Orfini a tutto campo quello che interviene a Caserta davanti ad una platea formata da esponenti nazionali e locali del Pd ma anche da imprenditori privati e di Stato, per l’evento “Dal carbone a Parigi” organizzato da Fronte Democratico, il movimento di minoranza interno al Pd che fa capo al Governatore della Puglia Michele Emiliano.

Appena arriva, il presidente nazionale del Pd mette subito le cose in chiaro. “Oggi è una giornata di lavoro importante – dice Orfini – in cui parliamo di contenuti, che è quello che dovrebbe fare il Partito Democratico e purtroppo invece non sempre fa”. “Michele Emiliano – continua – per fortuna ha deciso di rimanere nel Pd e oggi lo possiamo dire, su alcuni temi ha imposto l’agenda del Pd”. Al Belvedere infatti di parla si decarbonizzazione e di sviluppo sostenibile, cavalli di battaglia di Emiliano che “fanno parte – dice Orfini – dell’identità del Pd, anche se poi alla fine se ne parla poco”. Durante il suo discorso Orfini afferma che “non sarebbe stato un dramma avere una legge elettorale diversa, come quella prima di arrivare al Rosatellum, in cui sia andava a elezioni e il giorno dopo ti misuravi con la forza di quello che avevi preso con le altre forze politiche, ovvero un proporzionale più duro di quello che abbiamo adesso”.

“Abbiamo fatto scelta diversa – ha proseguito Orfini – perché abbiamo deciso di mettere il Pd al centro di un tentativo politico di ricostruire una coalizione di centrosinistra, perchè il centro-sinistra ha una storia nel nostro Paese e più voti del Pd. C’è bisogno però che questa discussione esca dal politicismo in cui viene discussa in queste settimane, perché il tema non può essere se mi sta simpatico Pisapia, mi sta antipatico Bersani, mi sta simpatica la Lorenzin e non quell’altro”. Orfini dà uno sguardo anche alla prossima campagna elettorale. “Il lavoro da fare nelle prossime settimane – dice – deve essere quello di affrontare la discussione sui temi, aggregando intorno a un progetto di governo realtà civiche, movimenti e associazioni, il che vuole dire mettere in discussione anche il proprio punto di vista”. Duro l’attacco alla destra, che per Orfini, “sta mettendo insieme cinicamente e opportunisticamente cose che insieme non stanno in nessuna parte d’Europa. Berlusconi, che è il rappresentante italiano della Merkel, del Partito Popolare Europeo, si allea con Salvini che è rappresentante italiano dei più forti avversari della Merkel, di quel populismo xenofobo antieuropeo”. Sulla politica industriale, Orfini sottolinea che “c’è bisogno di reimmaginare il ruolo dello Stato, superando una visione, che ha dominato per decenni, secondo cui lo Stato deve essere un semplice regolatore e non player industriale. Perché non usare, per esempio, la Cassa Depositi e Prestiti determinare uno sviluppo economico, mettendo in sicurezza gli asset strategici di questo Paese?” conclude il presidente Pd.