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Caserta – Il Ministro della Giustizia Andrea Orlando, intervenuto oggi al convegno sul tema Equo Compenso organizzato dalla parlamentare Pd Camilla Sgambato, è stato chiaro: “Con la legge sull’equo compenso si apre una nuova stagione, in cui superiamo i limiti delle liberazzazioni e il rischio di svalutazione delle professioni. Penso per esempio alla professione legale, dove molti avvocati vivono oggi sotto la soglia della sopravvivenza”.

La legge, collegata al Decreto Fiscale approvato a fine novembre, stabilisce un compenso per tutti gli iscritti agli ordini professionali determinato in maniera proporzionale alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, nonché al contenuto e alle caratteristiche della prestazione, tenendo conto dei parametri previsti dai regolamenti delle singole professioni. L’equo compenso è stato bocciato con parere non vincolante dall’Autorità Antitrust, che lo ha considerato contrario ai principi concorrenziali.

“Non è assolutamente contrario a principi della libera concorrenza” dice Orlando, che poi ha auspicato una “riforma degli ordini professionali, affinchè possano essere strumenti che attuano il principio di sussidiarietà. Penso anche ad un accasamento degli Ordini presso il Ministero di Grazia e Giustizia. Sono temi importanti, che non entreranno nella prossima campagna elettorale, in cui si parlerà d’altro” ha concluso Orlando.