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Caserta – Le associazioni ambientaliste Wwf e Italia Nostra hanno chiesto al Comune di Caserta, tramite lettera inviata dal loro ufficio legale, di annullare in autotutela il bando per l’affidamento a privati del parco pubblico “Maria Carolina D’Asburgo”, area verde che sorge a fianco alla Reggia di Caserta, lasciata libera da qualche anno dall’Aeronautica Militare e mai resa fruibile ai cittadini, ma data in concessione di volta in volta a privati per singoli eventi turistico-commerciali (festa della birra, da ultimo iniziativa sui Dinosauri). Ora il Comune di Caserta vuole trovare un imprenditore disposto a gestire il Parco in modo continuativo, con l’obbligo di curarne la manutenzione ordinaria e straordinaria; la manifestazione di interesse pubblicata dal Comune prevede che in cambio della cura dell’area, l’eventuale affidatario abbia la possibilità di svolgere “una serie di attività, compresa quella commerciale, e di iniziative all’interno dello stesso parco, utilizzando strutture già esistenti oppure installandovi nuove strutture”. Per Wwf e Italia Nostra, il bando svilirebbe, a vantaggio dei privati e delle loro attività lucrative, la funzione di area verde a disposizione dei cittadini che dovrebbe essere propria del Parco Maria Carolina, realizzato con fondi comunitari, per di più in una città come Casertache detiene il primato negativo di verde per abitante”. “Va conservata la gestione diretta da parte dell’amministrazione comunale come area destinata a verde attrezzato aperta ai cittadini, e fruibile per attività ricreative e salutistiche” , sostengono le associazioni nella richiesta ufficiale di annullamento del bando scritta dall’avvocato Donatella Mangani, e inviata non solo al Comune, ma anche alla Procura di Santa Maria Capua Vetere e al Procuratore regionale per la Corte dei Conti in Campania. “L’avviso pubblico – si legge nella richiesta – appare del tutto carente sotto il profilo della rappresentazione dell’interesse pubblico sotteso a tale operazione. Considerate le limitate e generiche attività di gestione e manutenzione richieste al soggetto affidatario, l’amministrazione beneficerebbe di un trascurabile risparmio economico, sbilanciato rispetto agli introiti derivanti dalle funzioni commerciali esercitabili nell’area dal soggetto gestore. Inoltre, il parco, realizzato con fondi pubblici europei, verrebbe de facto privatizzato e distolto dalla sua funzione di servizio per la cittadinanza, in quanto gli spazi accessibili pubblicamente e le manutenzioni del verde saranno finalizzate solo ad ottimizzare il flusso di pubblico e clienti all’attività commerciale”.