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Caserta – Sul fatto che della signora Rosanna di Capodrise e della sua “pelliccetta” stinta ci fosse ben poco da ridere è stato chiaro a pochi. Ma oggi che il caso approderà nelle aule di tribunale, mentre già la  Guardia di Finanza di Marcianise sta indagando sulla qualità dell’indumento “contestato”, forse i reati che si sono configurati non solo a danno della signora saranno più chiari a tutti.

A spiegarlo sono gli avvocati nominati dalla signora Rosanna, a tutela sia dell’aspetto penale sia di quello civile della faccenda. “Depositeremo nelle prossime ore due denunce – afferma l’avvocato penalista Giuseppina Capasso –  una per truffa e un’altra per violazione della privacy. La prima, di pari passo con gli accertamenti in corso da parte della Guardia di Finanza, sosterrà la non corrispondenza tra l’etichetta “made in Italy” e la reale origine del prodotto che, a prezzo pieno, da cartellino sarebbe costato ben 250 euro. Sulla giustificazione della commessa, secondo la quale anche un noto marchio italiano venderebbe prodotti made in Cina, stendiamo un velo pietoso, anche se immaginiamo che non faranno lo stesso i legali rappresentanti dell’azienda tra le più prestigiose a livello internazionale che la commessa cita chiaramente come esempio di prodotti cinesi spacciati per italiani. L’altra denuncia punterà sulla lampante violazione della privacy, partendo dall’assunto che seppure nulla vieta riprese in luoghi pubblici, l’autorizzazione alla diffusione delle immagini debba essere autorizzata dai soggetti ripresi se lesive in termini di dignità. Il pubblico ludibrio, l’ilarità parodistica, e i commenti offensivi al video, che solo su youtube,  ha totalizzato oltre 20 mila visualizzazioni in poche ore, la dice lunga sulla necessità, almeno, di non rendere riconoscibile la signora. La denuncia contro gli ignoti che hanno ripreso la scena con tre telefonini e angolazioni diverse sono state avviate, anche se risalire ai responsabili non sarà difficile. Resta il fatto che oggi  i figli della signora sono oggetto di scherno a scuola e che alla stessa signora Rosanna sono arrivate proposte di esibizione da discoteche di Rimini, neanche fosse un fenomeno da baraccone”.

Su questo ultimo punto, a difendere la signora Rosanna in sede civile ci penserà l’avvocato Gaetano Argenziano che spiega: “Il risarcimento danni riguarderà l’aspetto morale e di immagine, e non escluderà i familiari della signora. Tra l’altro anche la diffusione del video è artata perché riporta la parte finale dell’episodio. Dal video totale, invece,  si evince che inizialmente la signora con calma ha chiesto alla commessa  di parlare con un responsabile dell’azienda per esporre il problema. Solo di fronte al diniego della dipendente, con tanto di intervento della security, la questione è degenerata a fronte di un diritto negato. Ci tengo anche a sottolineare quanto tristemente inascoltate restino le parole di Papa Francesco che continua a sottolineare l’importanza del rispetto della dignità delle persone che non può e non deve capitolare di fronte alla ricerca di “like” a tutti i costi. Troppe vittime hanno già pagato per questo, e l’indignazione dichiarata da tanti sembrerebbe non rispondente alla scrupolosità delle azioni di troppi”.