Tempo di lettura: 3 minuti

Come rete delle Piazze del Sapere, “insieme ad altre associazioni, condividiamo e sosteniamo la richiesta del sindaco di Casagiove Vozza – rivolta ai commissari del comune di Caserta – di convocare un incontro per rilanciare il progetto del Parco dei colli Tifatini.

Tra Caserta e Maddaloni continua la maledizione e lo scempio delle cave. Ogni volta che lo sguardo va in quella direzione, ci appare uno spettacolo sempre più spettrale: intere colline sono state divorate e sfregiate dai cosiddetti “cavaioli”, che nonostante i divieti di legge continuano imperterriti la loro opera predatoria. Ormai lo sfregio delle cave è diventato enorme. E’ sotto gli occhi di tutti. Ora quelle colline non ci proteggono più come una volta. E purtroppo la situazione oggi viene aggravata dai mutamenti climatici.  Infatti alcune di quelle cave sono state scavate all’interno delle colline creando dei grandi invasi artificiali, che potrebbero riempirsi di acque piovane, con il rischio di frane.

La corta visione politica e la scarsa sensibilità ambientale degli amministratori (in particolare dei comuni di Caserta e di Maddaloni) continua a produrre danni incalcolabili con un dissesto idrogeologico senza pari. Bisogna fermare del tutto queste attività, che da decenni ci divorano la vita e la salute. Per queste ragioni dobbiamo chiedere con forza alle più alte autorità dello Stato e della Regione – anche al Governo – di bloccare questa folle corsa verso la distruzione dell‘eco-sistema in una delle aree a più alta densità urbana e produttiva.

Oltre alla salute, occorre mettere in campo azioni per la tutela e valorizzazione del paesaggio, un bene comune primario, come ci ricorda Tomaso Montanari nel suo ultimo saggio sull’Art. 9 della nostra Costituzione. Purtroppo negli ultimi tempi un incredibile silenzio, accompagnato da disattenzione (spesso connivenza a volte anche di natura camorristica), caratterizza le istituzioni locali e le forze politiche, che rimangono inerti e “distratte” di fronte a questo immane disastro. Ora è arrivato il momento di ribellarsi e di indignarsi, di riprendere l’iniziativa per lanciare un appello, rivolto in primo luogo alle massime autorità istituzionali (dalla Regione Campania alla Provincia fino ai Sindaci dei comuni aderenti al parco in modo formale).                                                 

Dobbiamo fare in modo che il Parco dei Colli Tifatini diventi una realtà, una vera priorità per tutti. Al riguardo, come è avvenuto in tante altre realtà, si possono progettare interventi per riutilizzare le cave destinandole ad altre attività di tipo sociale e produttivo, in primo luogo per ripristinare i siti naturali, con opere di “ripascimento”. Tra l’altro le attività estrattive incidono negativamente anche sui lavori del nuovo Policlinico, da anni bloccato.

 A tal fine abbiamo deciso di costituire una rete con l’intento di continuare a denunciare e informare i cittadini su cosa sta avvenendo, a partire dal rilancio del progetto del Parco dei Colli Tifatini di cui si sta discutendo da anni. La rete per ora è composta da: Le Piazze del Sapere – FTS Casertano – Legambiente – WWF – LIPU – Cai Caserta – Arci – Acli – Auser Caserta, Capua  e Casagiove –  Italia Nostra –  CSA Ex Canapificio – Caserta Città Viva-  Cittadinanza Attiva –  Partecipazione Attiva – Agenda 21 per Carditello – Medici per l’Ambiente – A Casa di Lucia, in collaborazione con le scuole e l’università, ma anche con le forze sociali e del mondo del lavoro (a partire dai sindacati).

Come Piazze del Sapere proponiamo un nuovo incontro da tenersi a Caserta all’inizio di settembre prossimo, con l’invito anche ai sindaci aderenti al progetto del Parco. Seguirà il programma dettagliato con data e sede per la partecipazione”.