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Caserta – “La Direzione Nazionale Antimafia, di concerto con le Procure distrettuali, sta cercando di ricostruire esattamente quanto avvenuto nelle carceri, quali le cause e quali gli obiettivi”. 

Così il Procuratore Nazionale Antimafia Federico Cafiero de Raho, ha risposto a Casal di Principe (Caserta), alla cerimonia di consegna del premio Don Diana, alla domanda dei cronisti sulle rivolte avvenute nelle carceri italiane durante il lockdown e sulle ultime che hanno riguardato il carcere di Santa Maria Capua Vetere, dove qualche giorno fa protestarono barricandosi in un’area della struttura, i detenuti e le detenute dei reparti di Alta Sicurezza (reclusi per reati di camorra).
Sulla figura di Don Diana, De Raho dice che “è stato la spinta al cambiamento e i premi che si consegnano oggi sono un’ulteriore spinta a fare meglio e di più. Il clan dei Casalesi – continua De Raho – non è morto, c’è ancora un’organizzazione viva, ci sono ancora delle ricchezze che bisogna individuare e quindi avere consapevolezza che c’è ancora molto da fare e c’è bisogna di continuità ”.