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Caserta – Telefonate e messaggi si rincorrono in queste ore tra Caserta città e il borgo di Vaccheria nel tentativo disperato di salvare l’edizione numero 18 del Presepe Vivente. Nel frattempo nella frazione a ridosso di San Leucio tutto è fermo, anche l’entusiasmo.

“E’ difficile sperare che il Presepe Vivente quest’anno ci sarà – conferma Giovanni Marino, organizzatore storico dell’evento e vice presidente della Pro Loco di Vaccheria – ma non escludo che dal dialogo dei prossimi giorni con gli amministratori  possa emergere una soluzione. Mi riservo di ascoltare le proposte e le condizioni che mi proporranno, che valuterò con attenzione prima di proporle a tutti i membri dell’organizzazione affinché sia una scelta condivisa qualunque essa sia. Non voglio essere disfattista,ma non posso ignorare che siamo ai primi di novembre, ed è inimmaginabile avviare adesso la macchina organizzativa che prevede lavori e interventi importanti all’area. Di questi tempi negli anni passati la macchina organizzativa era già in piena attività, mentre ad oggi tutto giace alle ortiche. E poi ci sono i 200 figuranti da coinvolgere, e tutto lo staff organizzativo e tecnico che lavora dietro le quinte di una manifestazione da almeno 20 mila visitatori ad edizione. Non possiamo permetterci brutte figure, sopratutto dopo la batosta dello scorso anno che, a causa dell’ allerta neve, vide la manifestazione annullata sotto i colpi del gelo e delle prenotazioni cancellate da tutta Italia”.

Intanto i costumi fatti a mano dalle signore di Vaccheria, i paramenti preziosi su sete leuciane dei Re Magi, gli strumenti antichi recuperati da solai e cantine, e gli animali pregiati da far venire da tutta Italia, aspettano.

Un’attesa poco convinta, sembrerebbe, sul come e se ricreare quest’anno l’incanto che ha meritato applausi e consensi da tutta Italia per 21 anni, che vide l’attenzione di Matera 2019 come oggetto di valorizzazione della cultura nel sud, che ha già dovuto digerire due edizioni saltate negli anni passati, e che ancora non recupera dalla delusione dello scorso anno in vista della prossima.

Una sospensione che in queste ore rende ancor più rarefatta l’atmosfera del borgo, scenario naturale della kermesse natalizia che da anni si articola anche nel Bosco adiacente la Casina Vecchia, concesso a titolo gratuito  dalla famiglia Vaccarelli.