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Alta tensione, attenuata dopo tanta diplomatica mediazione. Giuseppe D’Agostino è tornato a più miti consigli, e rassicura la piazza sulla prossima partecipazione alla serie C. La mediazione è stata attivata da più parti, non solo da figure vicine alla squadra rossoblù, ma anche da parte del consorzio Compat e di coloro che fanno parte del progetto del nuovo stadio.

Le minacce degli scorsi giorni, a causa della frattura fra il patron della Casertana e l’imprenditore Domenico Ciuffarella sul futuro dello stadio. Non c’è nessun commento e nessuna motivazione manifestata a proposito di questa rottura, ma quel che è certo è che la squadra della Reggia sarà regolarmente iscritta al prossimo campionato di serie C, guadagnato sul campo con sangue e sudore da parte del gruppo di mister Iori.

La ricostruzione: trattative e pressioni incrociate

Mentre D’Agostino minacciava la decisione di non iscrivere la Casertana, era in corso un incontro chiave tra emissari di Conpat e lo stesso Ciuffarella. Al centro del confronto, durato fino a sera, la cessione della maggioranza delle quote di Caserta Stadium da parte della Aurora Immobiliare, società riconducibile a Ciuffarella.

Caserta Stadium è il soggetto che, dopo aver vinto la gara europea e sottoscritto la convenzione con il Comune di Caserta nell’ottobre 2023, detiene la concessione novantennale per la ricostruzione dello stadio Pinto. La Casertana detiene attualmente il 19% di Caserta Stadium. Ma proprio sui diritti del club rossoblù sulla futura struttura si sarebbe consumata la rottura tra D’Agostino e Ciuffarella. Una questione che resta aperta e che richiede massima trasparenza nei prossimi giorni.

un render del progetto del nuovo stadio, dal sito ufficiale della Casertana

Il consorzio, che tra i suoi membri annovera il costruttore Domenico Diana – anche presidente onorario della Real Normanna, prossima alla Serie D – aveva chiarito a D’Agostino che «senza una Casertana iscritta, il progetto Pinto non ha senso». Un’eventualità che avrebbe comportato perdite per tutti: tifosi, città, e attori economici coinvolti.

Lo stadio da 12mila posti coperti, infatti, era stato pensato come volano per il rilancio sportivo della Casertana e per la riqualificazione urbana del centro città. Questo principio, sancito anche dalla dichiarazione di pubblica utilità votata in Consiglio Comunale, non può essere disatteso, fermi restando i legittimi interessi economici di chi investe.

Prossime scadenze e obiettivi comuni

La scadenza per la presentazione della domanda d’iscrizione è fissata per venerdì 6 giugno. Secondo fonti vicine al club, il reperimento della documentazione è a buon punto.

Il prossimo passaggio chiave sarà il 12 giugno, quando Conpat, con il supporto di D’Agostino (e probabilmente senza Ciuffarella), presenterà al Plaza Caserta Hotel il cronoprogramma per la ricostruzione dello stadio. Resta incerta la possibilità che per quella data venga annunciata anche l’apertura dei cantieri.

Ancora aperti i nodi urbanistici: la strada prevista nel perimetro del PalaPiccolo e la delocalizzazione del circolo tennis, temporaneamente accantonati ma ritenuti risolvibili dal consorzio.