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Maddaloni (Ce) – “Ho appreso con grande rabbia e sgomento dell’avviso pubblico con il quale il Consorzio Idrico di Terra di Lavoro ha annunciato di voler assumere un numero imprecisato di nuovi dipendenti. Ho intenzione di far luce su tutto ciò, tenuto conto che di fronte alla realtà di un ente pubblico in così grave crisi finanziaria, dovuta principalmente ad uno spreco di soldi dei contribuenti, non si può continuare sulla stessa strada percorsa fino ad oggi e ‘arruolare’ nuove persone, sperperando così altro denaro della collettività. In tutta questa situazione che ha del grottesco, il mio obiettivo è di mettere un punto fermo“.

Sono le parole infuocate di Antonio Del Monaco, deputato maddalonese del Movimento 5 Stelle, determinato a far luce e trasparenza su un ‘buco’ milionario che, in maniera inarrestabile, continua a ingrandirsi da anni a danno di tanti cittadini e “a vantaggio di pochi approfittatori“.

Fare chiarezza su chi siano realmente i colpevoli di questa situazione, di questo dissesto, e soprattutto su chi, in maniera impropria o addirittura volontaria abbia sperperato o addirittura utilizzato il denaro pubblico per ‘Cicero pro domo sua’ è per me un dovere imprescindibile – continua il parlamentare pentastellato.

Dallo scorso mese di aprile mi sono interessato al problema, chiedendo al Presidente della Regione di ripristinare legalità e trasparenza nella gestione dell’Ente, e non mi fermerò davanti a nessun ostacolo; per cui questo ulteriore atto degli amministratori del Consorzio sarà da me attentamente vagliato affinché chi ha responsabilità in questo grave dissesto paghi non solo penalmente, ma anche civilmente; a tal fine farò tutti i passi necessari nelle sedi opportune“, conclude Antonio Del Monaco.

La gestione a dir poco discutibile del Consorzio Idrico Terra di Lavoro era stata denunciata pubblicamente anche dal Difensore Civico della Regione Campania, Francesco Eriberto D’Ippolito. Il ‘poltronificio’, però, non si è fermato e, nonostante i dossier presentati in Prefettura sulla gestione a dir poco allegra degli ultimi anni e a dispetto delle accuse di “carrozzone politico” e “ente inutile da sciogliere” arrivate dal presidente della Provincia, Giorgio Magliocca, e dal commissario provinciale del Partito Democratico, Franco Mirabelli, si era votato tranquillamente per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione, aggiungendo nuovi stipendi d’oro al carico di massa debitoria dell’ente.