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Promuovere l’inclusione lavorativa e sociale, prevenire la marginalizzazione e contrastare la recidiva sono presupposti per lo sviluppo sostenibile del territorio. Questi i temi discussi oggi durante il convegno “Cultura della legalità e partenariato tra pubblico e privato per l’inclusione sociale dei detenuti: la provincia di Caserta come nuovo modello di sviluppo internazionale”, che si è tenuto presso la Scuola Internazionale di Alta Formazione per la Prevenzione e il Contrasto al Crimine a Caserta.

L’incontro ha rappresentato un’occasione per illustrare i dettagli del progetto pilota avviato dall’ Istituto Interregionale delle Nazioni Unite per la Ricerca sul Crimine e la Giustizia (UNICRI) e da ASI Caserta. L’iniziativa, che mira a rafforzare la resilienza del territorio, trae ispirazione dal modello promosso dal Consorzio per l’area di sviluppo industriale della Provincia di Caserta per il reinserimento dei detenuti attraverso lavori di pubblica utilità. Il programma ha dimostrato un forte potenziale nella prevenzione della recidiva, grazie a percorsi di inclusione sociale e di avviamento al lavoro. Partendo da questa esperienza, l’UNICRI ha elaborato un modello teorico che identifica le caratteristiche ideali di un sistema efficace di prevenzione della recidiva attraverso il reinserimento sociale delle persone detenute. Alla fase di ricerca e di sviluppo seguiranno la progettazione degli strumenti operativi e formativi, e  l’applicazione a livello internazionale del modello.

“La riduzione della recidiva non è soltanto un obiettivo delle politiche del sistema penitenziario, ma anche un imperativo sociale più ampio – ha sottolineato durante il suo intervento Leif Villadsen, Direttore ad interim dell’UNICRI. Per raggiungere questo traguardo non sono sufficienti una buona legislazione, un’amministrazione penitenziaria efficiente e un personale adeguatamente formato. Il reinserimento deve essere radicato nelle comunità locali, sostenuto dalla società e fondato su una solida cultura del lavoro. I partenariati rafforzano le comunità promuovendo la sicurezza, l’inclusione economica e la coesione sociale. Continueremo a lavorare per garantire che il modello sviluppato a Caserta possa costituire un punto di riferimento per altri Paesi”.

“L’applicazione del modello di inclusione socio-lavorativa dei detenuti avviato dal Consorzio, insieme al progetto con l’UNICRI, possono generare benefici non solo in termini di riduzione della recidiva, ma anche sul piano dello sviluppo del tessuto imprenditoriale – ha dichiarato la Presidente di ASI Raffaela Pignetti . In un territorio troppo spesso raccontato solo attraverso le sue difficoltà, queste iniziative sono nate come esperimenti coraggiosi. Oggi rappresentano esempi concreti di buona riuscita: un modello di cooperazione che parla al mondo, perché ha saputo coniugare legalità, inclusione e sviluppo. Reinserire un detenuto è un atto di giustizia. Sottrarlo alla criminalità è un atto di sviluppo. Non può esistere una crescita autentica se lasciamo interi territori ostaggio della criminalità”.

Nicola Gratteri, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, ha dichiarato nel suo intervento: “Credo in questo progetto e penso che sia utile. Non sbaglia solo chi non fa nulla, quindi proviamo a portare avanti iniziative come questa. L’importante è agire con onestà e in buona fede.”

Secondo Sebastiano Ardita, Procuratore Aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Catania, il riferimento alle prassi e ai migliori modelli internazionali è un valore aggiunto per il rafforzamento dei sistemi penitenziari di tutti i Paesi.

Lina Di Domenico, Responsabile facente funzione del DAP del Ministero della Giustizia, ha portato i saluti del Ministro Carlo Nordio e ha sottolineato come “in questi anni siano stati portati avanti, rinnovati e ampliati i protocolli d’intesa con Asi Caserta che porteranno al trasferimento delle esperienze accumulate nel contesto di questo progetto anche a livello internazionale con il supporto di Unicri”.

Nel corso del suo intervento Edmondo Cirielli, Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ha affermato: “In Italia, grazie alle forze dell’ordine e del sistema giustizia e magistratura siamo visti come un esempio di buone pratiche, questo progetto ne è la dimostrazione”.

Durante il convegno sono stati presentati esempi di partenariati tra il settore pubblico e quello privato nel contesto di programmi di successo avviati dal Ministero della Giustizia assieme a Tim, Leand lease e Italia Camp.

L’evento, che è stato patrocinato dal Ministero della Giustizia, ha visto la presenza dei rappresentanti delle istituzioni, del mondo accademico e del settore privato, tra cui:  Lucia Volpe, Prefetto della Provincia di Caserta; Domenico Forte, Direttore della Scuola Internazionale di Alta Formazione per la Prevenzione e il Contrasto al Crimine Organizzato; Marco Musumeci e Vincenzo Lo Cascio esperti dell’ UNICRI; Massimiliano Molese, componente del Comitato Scientifico del progetto; Michele Papa, Università della Campania “Luigi Vanvitelli”; Donatella Rotundo, Direttrice della Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere; Andrea Grassi, Questore della Provincia di Caserta; Marco Puglia, Magistrato di Sorveglianza; Fabrizio Sammarco, Amministratore Delegato di ItaliaCamp; Nadia Boschi di Lendlease; Sabina Strazzullo di TIM e Maurizio Vallone, Direttore della Scuola di Perfezionamento per le Forze di Polizia.