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Caserta – Dopo la protesta di ieri dei richiedenti asilo sulla strada provinciale Trentola-Ischitella, nel Casertano, oggi i componenti del Gruppo Ispettivo della Prefettura di Caserta ispezioneranno il Centro di Accoglienza gestito dalla Coop La Rinascente 2.0, che ospita quasi 260 migranti. A motivare la protesta, realizzata con un blocco durato poche decine di minuti, i ritardi lamentati dagli stranieri circa l’esito della richiesta di asilo politico, per i quali le commissione territoriali del Viminale impiegano mesi, lasciando dunque i migranti senza alcun documento. Gli extracomunitari lamentavano anche ritardi nel ricevimento del pocket money giornaliero da 2,50 euro. Il gruppo ispettivo, guidato dal vice-prefetto Vincenzo Lubrano e composto da ufficiali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza e da un funzionario del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl di Caserta, verificherà se nella struttura, tra le più grandi del Casertano, siano stati o meno rispettati gli standard igienico-sanitari.

Gli ispettori torneranno anche nell’altro Centro di Accoglienza ubicato a Villa Literno, che ospita 50 richiedenti asilo, e per il quale è stata avviata in prefettura, dopo che sono emerse numerose criticità, la procedura che dovrebbe portare alla risoluzione del contratto con la coop che lo gestisce e alla chiusura; stesso discorso anche per la struttura di Casal di Principe, dove sono ospitati 40 migranti, anch’essa vicina alla chiusura. Quel che è certo è che nei prossimi mesi, quando arriveranno altre centinaia di migranti nel Casertano – il bando pubblicato sul sito della prefettura parla di accoglienza da maggio a dicembre per un importo di 25milioni di euro –  alcuni comuni dell’Agro-aversano e del litorale domizio, come appunto Villa Literno, ma anche Castel Volturno e Mondragone, dovrebbe essere “risparmiati” dai nuovi arrivi. Troppo forte, infatti, la pressione migratoria su questi territori, dove aldilà dell’accoglienza scaturita dall’emergenza di questi ultimi anni, esistono ormai comunità stanziali di extracomunitari arrivati senza soluzione di continuità dagli anni ’90. Solo a Castel Volturno, si calcola che vi siano quasi 15mila immigrati non regolari, molti dei quali lavorano e vengono sfruttati, altri invece dediti a traffici illeciti. In totale, nel Casertano, sono quasi 2800 i migranti ospitati nei 101 Centri di Accoglienza; dieci i centri chiusi negli ultimi due anni perché non rispettavano i requisiti igienico-sanitari o violavano il contratto che impone di organizzare corsi in italiano, e fare assistenza sanitaria; l’ultimo nel novembre scorso a Gricignano d’Aversa.