Il tribunale di Napoli Nord ha assolto dall’accusa di rapina per non aver commesso il fatto l’ex direttore dell’ufficio postale di Teverola (Caserta) Stefano Ruggiero e altri due imputati, Giuseppe Iaccarino e Francesco Lindner: questi ultimi due ritenuti gli esecutori materiali di una rapina avvenuta all’ufficio postale di Teverola nel 2015, cui secondo l’accusa aveva concorso come complice “interno” proprio Ruggiero.
La sentenza di assoluzione chiude un incubo in cui era finito Ruggiero, ora in pensione, ma che in seguito al coinvolgimento nell’indagine della Procura di Napoli Nord ha avuto seri problemi fisici, cardiologici in particolare, subendo anche diverse operazioni. Peraltro la stessa Procura aversana, dopo aver chiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari il rinvio a giudizio dei tre imputati, durante l’istruttoria dibattimentale si è poi “ravveduta”, grazie anche al lavoro degli avvocati Antimo Castiello (difensore di Ruggiero) e Annibale Bove (legale di Lindner), richiedendo quindi l’assoluzione degli imputati.
L’indagine che ha portato al processo era nata nel 2016 dopo che i primi accertamenti sulla rapina da 118 mila euro avvenuta l’anno precedente all’ufficio postale di Teverola non avevano portato all’identificazione dei tre banditi – avevano agito a volto scoperto e armati di pistola – nè al coinvolgimento del direttore dell’ufficio Ruggiero, e ciò nonostante la presenza delle immagini delle telecamere di videosorveglianza interna.
L’indagine che ha portato al processo era nata nel 2016 dopo che i primi accertamenti sulla rapina da 118 mila euro avvenuta l’anno precedente all’ufficio postale di Teverola non avevano portato all’identificazione dei tre banditi – avevano agito a volto scoperto e armati di pistola – nè al coinvolgimento del direttore dell’ufficio Ruggiero, e ciò nonostante la presenza delle immagini delle telecamere di videosorveglianza interna.
Nel 2016, durante un’attività di indagine della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, era stato intercettato in auto Giuseppe Iaccarino, che parlando con un’altra persona, aveva fatto riferimento ad una rapina da 150mila euro avvenuta l’anno prima ad un ufficio postale e a cui aveva contribuito come complice anche il direttore. Sollecitata dalla Procura napoletana, la Procura di Napoli Nord ha ripreso l’indagine e i carabinieri hanno rianalizzato quegli stessi elementi, tra cui le immagini di videosorveglianza dell’ufficio, che nei momenti successivi alla rapina non avevano portato a nulla.
Le attenzioni si sono soffermate in particolare sul direttore, che è stato visto mentre si spostava con i rapinatori avanti indietro per l’ufficio. È accaduto infatti che i banditi, dopo aver immobilizzato due dipendenti, sono andati con il direttore verso il caveau, che aveva la chiusura temporizzata, e così sono tornati verso l’apparecchio bancomat e lo hanno svuotato; quindi hanno rifatto il breve percorso verso il caveau, che intanto si era aperto. Gli spostamenti del direttore hanno fatto pensare ad una sua complicità nel colpo. Nel frattempo sono stati identificati due dei tre presunti autori materiali del fatto, individuati in Iaccarino e Lindner.
Durante il processo è però emerso che Ruggiero era vittima, Lindner non era a Teverola al momento della rapina e neanche Iaccarino, vecchia conoscenza delle forze proprio per diverse rapine, era presente. È così scattata l’assoluzione per tutti.