Si accende anche a Recale la contestazione del provvedimento dell’Ente Idrico Campano (EIC) che apre ai privati la gestione dell’acqua nel distretto di Caserta. In questi giorni, si è costituito il comitato “Recale per l’Acqua Pubblica” su iniziativa di un gruppo di cittadine e di cittadini decisi a dare battaglia su un tema che, insieme al rincaro delle tariffe deciso dall’Ente, sta infiammando il dibattito in tutta la provincia.
Secondo gli attivisti del comitato, l’apertura dell’EIC ai privati rappresenta un vero e proprio tradimento della volontà che gli elettori hanno espresso in maniera plebiscitaria nel referendum più partecipato della nostra storia recente, in cui stabilirono che fosse garantita e rafforzata la gestione pubblica dell’acqua. I disservizi e gli sprechi derivano dalla pessima qualità dell’amministrazione, non certo dalla sua natura pubblica; la privatizzazione, oltre a mercificare un bene comune primario come l’acqua, si tradurrebbe in un aumento vertiginoso delle bollette, scaricando i costi della mala gestione esclusivamente sulle spalle dei cittadini. Il comitato recalese, aderisce alla mobilitazione lanciata in provincia di Caserta dall’Alleanza per l’Acqua Pubblica e avvierà già dai prossimi giorni l’informazione capillare dei cittadini, organizzando anche momenti di confronto e di discussione con le associazioni e le forze politiche.
In occasione del Consiglio comunale del 10 ottobre, il Comitato fa appello a tutti i Gruppi consiliari affinché, sull’esempio della mozione unitaria approvata a Marcianise, l’assemblea si esprima per riaffermare la tutela dell’acqua come bene comune, scongiurare l’ingresso dei privati nel servizio idrico, opporsi agli aumenti tariffari e impegnarsi a contrastare, anche attraverso ricorsi amministrativi, le deliberazioni dell’Ente Idrico Campano che minacciano il controllo pubblico e la trasparenza del servizio.