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Caserta – “Porterò in visita alla Reggia di Caserta anche gli extracomunitari che vivono da queste parti almeno per un giorno, come turisti e visitatori comuni”. Questa l’idea lanciata nei giorni scorsi dal direttore della Reggia Mauro Felicori che non ha mancato di sollevare polemiche.

Da una parte il popolo internauta che, sui social  ha dato alla dichiarazione di Felicori una chiave di lettura negativa e discriminatoria, quasi a sottolineare che per definizione gli “extracomunitari” non siano solo i “vu cumprà” ma tutti coloro che risiedono fuori dall’Europa ai quali di certo non è necessario riservare permessi speciali per accedere alla Reggia.

Dall’altra c’è stato chi invece ha visto in questa proposta una buona occasione di integrazione culturale, purché sia tale e non semplicemente un evento “una tantum”.

A sostenerlo è Mamadou Sy, presidente della comunità senegalese casertana, che alla validità dell’idea di Felicori crede molto: “Secondo me è una buona idea, e potrebbe rappresentare una strategia utile per l’integrazione degli immigrati anche dal punto di vista culturale. Perché è vero che tantissimo sta facendo Caserta per l’integrazione sociale e lavorativa della nostra gente. Non a caso il sottosegretario all’Interno con delega all’Inclusione Sociale Domenico Manzione, in visita a Caserta nei giorni scorsi, non ha mancato di sottolineare l’esempio che la città  rappresenta per tutta Italia sull’applicazione del progetto Sprar che prevede l’accoglienza dei migranti rifugiati e richiedenti asilo, di cui la città è stata apripista fin dal 2007.

Ma è altrettanto vero che integrazione significa anche cultura, formazione, e alla Reggia i nostri ragazzi potrebbero fare tanto. Innanzitutto avvicinandosi all’arte e alla storia che il monumento rappresenta, per poi trasferirla a loro volta. Ovviamente ciò implica un progetto di formazione strutturato, come è avvenuto ad esempio per la cura del verde  pubblico cittadino e per la tutela dell’ambiente che oggi vede la nostra comunità impegnata in progetti come Piedibus, per l’abbattimento dell’inquinamento da traffico, o per la pulizia degli spazi pubblici lungo viale Carlo III, con la selezione accurata dei rifiuti”.