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Caserta – La Cappella Palatina della Reggia di Caserta aveva una sua vocazione religiosa, e noi rispettiamo la storia. La storia va sempre rispettata, sia nell’aspetto museale e conservativo, sia per la prassi che storicamente si è ripetuta in un luogo, a parte ovviamente la spiritualità della religiosità”. Lo ha detto il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano alla Reggia, dove è intervenuto alla messa celebrata dal vescovo di Caserta Pietro Lagnese; una consuetudine ripristinata dopo anni in questa seconda domenica di marzo e che tornerà ogni domenica.
A celebrare la messa, accanto al vescovo, il vicario generale della diocesi, Giovanni Vella, il vicario foraneo Pasquale Lunato, il cerimoniere vescovile, Biagio Saiano, i due cappellani militari Emilio Di Muccio e Francesco Marotta e due frati cappuccini che si occupano della Chiesa di San Sebastiano, lo stesso ordine a cui saranno affidate le celebrazioni della domenica nella Cappella Palatina.

È bello che la Cappella Palatina torni alla sua vocazione religiosa, perché è un esempio di come la Reggia di Caserta debba essere vissuta da tutto il territorio, e non qualcosa di avulso”. Così il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano alla Reggia di Caserta. “Questo luogo – ha aggiunto – ha un’importante vocazione museale: è uno degli elementi distintivi della nostra Nazione. La bellezza della Reggia Vanvitelliana è incommensurabile, una delle cose più belle che l’Italia possa mostrare al mondo”.