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Nessuna estorsione o ricatto ma una collaborazione consolidatasi nel tempo quella tra il giornalista casertano Mario De Michele e l’ex sindaco di Orta di Atella Angelo Brancaccio. È quanto ricostruito dal legale di De Michele, l’avvocato Mario Griffo, davanti alla dodicesima sezione del tribunale del Riesame di Napoli, che ieri ha scarcerato il giornalista, arrestato il primo luglio scorso in flagranza dai carabinieri dopo aver intascato la somma di 5mila euro da Brancaccio, che peraltro l’aveva denunciato dando il via all’indagine.
E proprio sulla natura della somma si è giocata la “partita” al Riesame, visto che per la Procura di Napoli Nord quei soldi sarebbero il prezzo del ricatto ordito da De Michele verso Brancaccio per evitargli articoli di stampa contrari, che il giornalista avrebbe scritto sul proprio sito, mentre per la difesa, quei soldi sarebbero stati dati da Brancaccio a De Michele per della pubblicità che il giornalista avrebbe fatto sul proprio sito di attività imprenditoriali riconducibili a Brancaccio, ma anche per la collaborazione andati avanti negli anni, con De Michele. E ciò è emerso da documenti reperiti dal difensore del giornalista, che avrebbe più volte usato Brancaccio come fonte per le notizie riguardanti soprattutto Orta di Atella, tanto da essere stato anche assolto in alcuni procedimenti penali relativi ad articoli da lui redatti proprio grazie ad info o documenti provenienti da Brancaccio.