- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Caserta – Tre arresti e una denuncia a piede libero: è il bilancio di una notte di “follia” al Pronto Soccorso dell’ospedale di Caserta, dove sabato quattro persone, una delle quali ubriaco, se le sono date probabilmente per motivi di precedenza nell’accesso ai locali deputati all’emergenza sanitaria.

Sono così dovuti intervenire i carabinieri che hanno portato i litiganti in caserma, e d’accordo con il sostituto della Procura di Santa Maria Capua Vetere, hanno condotto tre ai domiciliari mentre il quarto è stato denunciato. Stamani ci sarà la direttissima. Nessun sanitario è stato fortunatamente aggredito o comunque coinvolto nella rissa, ma c’è stata comunque paura, anche per le persone che attendevano di poter accedere ai locali del pronto soccorso, di fronte a scene gratuite di violenza.

Per il Segretario confederale della Cisl di Caserta Nicola Cristiani, “non è la prima volta che accadono cose del genere e non sarà l’ultima. Si evince l’assoluta necessità di potenziare l’organico di Pronto Soccorso che non riesce a soddisfare l’utenza a causa della mole di affluenza. Ricordiamo che la maggior parte della popolazione si riversa su Caserta anche perché l’Asl come sappiamo ha trasformato ben due presidi ospedalieri, Maddaloni e Santa Maria in ospedali Covid, sospendendo anche le attività di Pronto Soccorso”. Il direttore generale dell’ospedale di Caserta Gaetano Gubitosa condanna l’episodio, ma ammette che “i lavori di messa in sicurezza del pronto soccorso realizzati alla fine del 2020 hanno evitato che fossero aggrediti i dipendenti in servizio”.

Intanto già da qualche giorno al nosocomio del capoluogo è stata riattivata l’attività ambulatoriale, con prenotazione al Cup, che era stata sospesa nella fase acuta della terza ondata della pandemia. I posti letto in intensiva destinati al Covid hanno però sempre un alto tasso di occupazione: ad oggi sono undici su quattordici, ma in totale, su 84 posti Covid allestiti (compresa anche l’intensiva), ne sono occupati una settantina.