E’ stato sospeso per sei mesi il dirigente del Comune di Caserta Franco Biondi, indagato per corruzione in diverse inchieste e sotto processo per la vicenda dell’appalto del parcheggio di via san Carlo che per la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli sarebbe andato ad un’azienda edile vicina al clan di Michele Zagaria.
Il provvedimento di sospensione è stato emesso dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi su proposta della prefettura di Caserta guidata da Lucia Volpe. Proprio i procedimenti penali che vedono coinvolto Biondi sono stati tra le concause che hanno portato il Ministero dell’Interno a disporre nell’aprile scorso lo scioglimento del Comune di Caserta per infiltrazioni camorristiche, oltre al coinvolgimento sempre in indagini penali di altri amministratori e dirigenti comunali, mentre l’ex sindaco Carlo Marino è sotto processo per una presunta turbativa d’asta relativa ad appalti di rifiuti.
Nella relazione allegata al Decreto del Presidente della Repubblica che a metà maggio ha formalizzato lo scioglimento dell’ente locale, il ministro Piantedosi, rifacendosi a quanto sostenuto dalla prefettura di Caserta sulla base delle risultanze accertate dalla Commissione di Accesso, ha bacchettato Marino per aver continuato ad attribuire a Biondi, nonostante i processi e le indagini, “incarichi dirigenziali nei settori più strategici dell’ente, programmazione urbanistica, lavori pubblici, Suap, polizia locale e contenzioso, in violazione delle norme in materia di prevenzione della corruzione”. Nel 2024 Biondi è stato arrestato due volte in pochi mesi sempre per corruzione nell’ambito di indagini della Procura di Santa Maria Capua Vetere; e anche dopo il secondo arresto di ottobre (il primo arrivò a giugno), ha continuato ad avere deleghe importanti, e solo a fine anno Marino gliene ha tolte alcune, ridimensionandone la posizione da superdirigente.
Il provvedimento di sospensione è stato emesso dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi su proposta della prefettura di Caserta guidata da Lucia Volpe. Proprio i procedimenti penali che vedono coinvolto Biondi sono stati tra le concause che hanno portato il Ministero dell’Interno a disporre nell’aprile scorso lo scioglimento del Comune di Caserta per infiltrazioni camorristiche, oltre al coinvolgimento sempre in indagini penali di altri amministratori e dirigenti comunali, mentre l’ex sindaco Carlo Marino è sotto processo per una presunta turbativa d’asta relativa ad appalti di rifiuti.
Nella relazione allegata al Decreto del Presidente della Repubblica che a metà maggio ha formalizzato lo scioglimento dell’ente locale, il ministro Piantedosi, rifacendosi a quanto sostenuto dalla prefettura di Caserta sulla base delle risultanze accertate dalla Commissione di Accesso, ha bacchettato Marino per aver continuato ad attribuire a Biondi, nonostante i processi e le indagini, “incarichi dirigenziali nei settori più strategici dell’ente, programmazione urbanistica, lavori pubblici, Suap, polizia locale e contenzioso, in violazione delle norme in materia di prevenzione della corruzione”. Nel 2024 Biondi è stato arrestato due volte in pochi mesi sempre per corruzione nell’ambito di indagini della Procura di Santa Maria Capua Vetere; e anche dopo il secondo arresto di ottobre (il primo arrivò a giugno), ha continuato ad avere deleghe importanti, e solo a fine anno Marino gliene ha tolte alcune, ridimensionandone la posizione da superdirigente.