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Riceviamo e pubblichiamo da Nicola Leone, assessore all’Urbanistica del Comune di Santa Maria Capua Vetere.

Nel corso dell’ultimo consiglio comunale l’Amministrazione è tornata sulla annosa questione di Campo Sorbo: un intero quartiere costruito abusivamente dalla fine degli anni ’70 in poi, con la chiara complicità della politica dell’epoca.

Allo stato, dopo che i singoli proprietari hanno condonato la loro abitazione, resta la problematica delle opere di urbanizzazione. Il quartiere si presenta in uno stato di evidente degrado soprattutto per la mancanza delle strade e della pubblica illuminazione. Già in diverse occasioni nel corso delle precedenti amministrazioni ci si assumeva impegni per procedere alla urbanizzazione delle aree, senza in realtà mai affrontare la tematica seriamente.

Questa Amministrazione ritiene, diversamente dall’impostazioni di qualche consigliere di minoranza, che la vicenda vada realmente affrontata e nella massima serietà, senza dare false aspettative e senza prese in giro. La posizione del Sindaco è stata sempre questa sin dalla campagna elettorale e dalle prime battute in consiglio comunale.

Il problema è prima di tutto di natura urbanistico perché, preso atto della mancata lottizzazione e della mancanza delle aree da rilasciarsi a standard che oggi non ci sono più, bisogna inglobare nel tessuto della città l’intero comparto, attraverso l’adozione del PUC ed una rigenerazione urbana. Subito dopo andrà realizzato un piano attuativo d’ambito che porterà finalmente alla realizzazione delle opere di urbanizzazione, anche attraverso espropri di terreni inedificati, ove insediare le aree di parcheggio e verde pubblico.

Ad oggi risulta adottato il PUC in fase preliminare e questi impegni sono stati pienamente rispettati, prevedendo il  risanamento urbanistico di questo comparto. Altro problema sarà quello di natura economica e cioè le ingenti somme necessarie per realizzare queste opere che potranno essere appostate a bilancio ed impegnate in questo comparto solo dopo la nuova pianificazione urbanistica, mentre risulta impossibile farlo oggi trattandosi di aree private.

Non risulta possibile percorrere altra strada, come quelle di una sostanziale variante o altre procedure che, in fase di elaborazione del PUC, non troverebbero la necessaria ratifica dinanzi alle sedi sovracomunali.

Chi sostiene il contrario oggi è a solo scopo speculativo, nel tentativo di sfruttare le sofferenze dei residenti di questo quartiere per montare la protesta contro l’Amministrazione Mirra, l’unica che sta affrontando la tematica con serietà ed onestà.