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Caserta – Si è presentato al lido di Castel Volturno (Caserta) dove nel 2008 i Casalesi uccisero il gestore che aveva detto “no” alla richiesta di pizzo, pretendendo una somma per “mantenere le famiglie dei carcerati”. E’ l’accusa a carico di un uomo (D.D. le iniziali), che è stato arrestato dai carabinieri e condotto ai domiciliari per tentata estorsione su ordine del Gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Questa volta la camorra sembrerebbe non essere coinvolta, visto che all’indagato è stato contestato il reato semplice, senza l’aggravante della modalità mafiosa o dell’agevolazione dei clan; peraltro indaga la Procura ordinaria di Santa Maria Capua Vetere, non la Dda di Napoli. Però quel lido è ormai tristemente noto, divenuto simbolo del coraggio di opporsi ai clan. Raffaele Granata, padre di Giuseppe, attuale gestore del lido ed ex sindaco di Calvizzano (Napoli), fu ammazzato l’11 luglio 2008 nello stabilimento affollato dai bagnanti per la stagione estiva; ad ucciderlo i killer dell’ala stragista dei Casalesi guidati da Giuseppe Setola, la cui responsabilità in ordine al delitto è stata riconosciuta con sentenza. Granata, allora 70enne, fu ammazzato perché qualche giorno prima aveva cacciato due estorsori che erano venuti a chiedere la tangente per conto del clan Bidognetti di Casal di Principe.