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Santa Maria Capua Vetere – Ha preso il via nel sito archeologico dell’Anfiteatro Campano di Santa Maria Capua Vetere, Teatri di Pietra Campania 2022, segmento regionale della Rete Nazionale dei Teatri di Pietra che, da oltre vent’anni, pone al centro la valorizzazione dei siti archeologici e monumentali attraverso lo spettacolo dal vivo. La Rete dei Teatri Pietra è un progetto in continuo sviluppo, e nasce, in primo luogo, sottolineano i promotori, “per offrire un’occasione in più di vivere il paesaggio e la sua storia attraverso i siti monumentali, ma, soprattutto, per fare del teatro antico (o dei luoghi dove si fa il teatro) lo spazio dell’incontro tra artisti e spettatori”.
Il segmento campano di Teatri di Pietra, promosso e realizzato da CapuAntica Festival e Pentagono Produzioni Associate con MIC Ministero della Cultura, Direzione Generale dei Musei Campani, e il Comune di Santa Maria Capua Vetere, porterà in scena, fino a venerdì 5 agosto, i temi propri del classico e la sua natura a interfacciarsi con il contemporaneo e il vissuto. Un viaggio, si evidenzia, “tra le pieghe del Carro di Dioniso, spettacolo che ha inaugurato la rassegna, storia sempre eterna dell’arte del teatro e la sua capacità a riordinare le trame di un intreccio caparbio e alcune volte ostile; gli Acarnesi di Aristofane, in scena sabato 30 luglio, temi cari all’autore di denuncia contro ogni guerra e contro il malaffare dei costumi e della società governante”. E infine, venerdì 5 agosto, P.P.P. Presente, Passato, Pasolini, un omaggio al poeta “in cui passato e presente convivono in uno sperimentalismo di forme, linguaggi e generi attraverso la riflessione disincantata dell’autore”.
Nella programmazione di Teatri di Pietra – sottolinea Aurelio Gatti, coordinatore delle Rete – trovano spazio le opere di Aristofane, Euripide, Plauto, Virgilio, ma anche di Giordano Bruno, Shakespeare, Verga, Pasolini e Gesualdo Bufalino.
Ciascuno contribuisce alla costruzione di un unico racconto che, attraverso le vicende dei protagonisti, ora eroi ora semplici uomini e donne, esplora, con i linguaggi della danza, del teatro e della musica il nostro presente e racconta con lucidità l’uomo contemporaneo”.