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Caserta – Maria Antonietta Troncone, Procuratore Capo presso la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, ha ideato la stipula di un protocollo d’intesa con i principali organi istituzionali interessati alla ricerca di un legame tra l’incidenza tumorale e l’inquinamento ambientale per i quindici comuni che rientrano nella terra dei fuochi. Tra questi Marcianise, Castel Volturno, Maddaloni, San Tammaro e Calvi Risorta, dove si presume siano state interrate tonnellate di rifiuti.

Il documento d’intesa, sottoscritto dai principali enti della Regione Campania e dai responsabili dell’Asl di Caserta, coinvolgendo anche i rappresentanti del registro tumori infantili e i direttori del registro malformazioni congenite, mira alla prevenzione e al controllo dei rischi sanitari connessi all’inquinamento ambientale.

Il procuratore Troncone precisa:”il protocollo nasce dalla necessità di verificare, evitando allarmismi ma senza sottovalutazioni, se l’interramento illegale di rifiuti, certificato in numerose richieste, nonché di scarti industriali insieme allo sversamento di rifiuti urbani nei corsi d’acqua possano avere incidenza sulla salute della popolazione”.

Le finalità di questa intesa sono, si spera, l’avvio di bonifiche del territorio, finora mai realizzate, grazie allo stanziamento di 36 milioni dalla Regione per la terra dei fuochi. Inoltre, qualora fossero accertati i nessi tra malattie e degrado ambientale, in sede processuale i reati per i criminali dell’ambiente si aggraverebbero ulteriormente; per loro si configurerebbero, oltre al disastro ambientale, anche omicidio colposo e strage. Ma i magistrati restano scettici in proposito.

Le strade da seguire per uscire da questa situazione catastrofica sono molteplici e spesso tortuose, ma di sicuro passano per la civilizzazione da parte di tutti i cittadini. Il rispetto dell’ambiente deve sempre essere al di sopra di ogni logica del profitto e del guadagno.