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Caserta  – In alcuni comuni della cosiddetta ‘Terra dei Fuochi‘ a forte presenza industriale, e dove si contano il maggior numero di siti contaminati e sorgenti inquinanti, ovvero un più alto Indice di pressione comunale (Ipc), come San Marco Evangelista e Marcianise, c’è un maggiore rischio di ammalarsi. E’ quanto emerge da una prima sintesi della relazione epidemiologica finalizzata alla ricerca di correlazioni tra alcuni tipologie di tumori (polmone, stomaco, colon retto, vescica, mammella, leucemie) e l’inquinamento ambientale negli ottanta comuni del Casertano pubblicata sul sito della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. La relazione è frutto del protocollo d’intesa sottoscritto nel 2017 dalla Procura guidata da Maria Antonietta Troncone e rinnovato nel 2020 con l’Asl di Caserta, l’Istituto Zooprofilattico di Portici, l’Arpac, il Registro Tumori dell’Asl e della Regione. Gli esiti completi dell’analisi saranno resi pubblici probabilmente a settembre. Si tratta di patologie per le quali la scienza medica ha accertato associazioni con situazioni di inquinamento ambientale. A tale esito si è arrivati studiando i dati di incidenza oncologica riferiti al periodo 2010-2013, confrontati poi con i dati del registro tumori regionale; la situazione di rischio riguarda soprattutto i comuni della fascia pianeggiante del Casertano, quasi tutti compresi nella Terra dei Fuochi, mentre in quelli dell’Alto-Casertano i problemi ambientali sono di gran lunga minori. In particolare è emerso che per le donne residenti a Marcianise e San Marco Evangelista, c’è un eccesso di rischio in relazione al tumore allo stomaco associato all’inquinamento sul territorio. In questi due comuni ci sono parecchie industrie; e proprio ieri un’azienda di caffè è andata completamente in fiamme, con un nube nera che ha invaso i due centri abitati. Ci sono poi tante di lavorazione dei rifiuti, e numerosi siti in cui rifiuti speciali e non vengono illecitamente abbandonati e poi bruciati. Per altri tumori, pur non essendo stata evidenziata una chiara associazione con l’Ipc (ci vuole un’osservazione più lunga), è comunque emerso un eccesso di rischio per la popolazione: ciò riguarda il tumore alla vescica per i maschi residenti a San Marco Evangelista, quello al polmone per i maschi dei comuni di Marcianise e Mondragone, quest’ultimo centro del litorale casertano dove si registrano rilevanti problemi ambientali. Rischiano di ammalarsi di più di tumore alla mammella anche le donne residente nei comuni di Marcianise e San Prisco. Per altre patologie tumorali infine, non è stato rilevato alcun eccesso di rischio associato all’Ipc (leucemia 0-19 anni, leucemie adulti, colon-retto, melanoma). Nel febbraio scorso un altro studio dell’Istituto Superiore di Sanità sui comuni compresi nella giurisdizione Procura di Napoli Nord (19 del Casertano e 19 del Napoletano), aveva accertato la correlazione tra alcune gravissime patologie, come il tumore al seno, l’asma, varie forme di leucemie e le malformazioni congenite, e lo smaltimento illegale dei rifiuti.