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Due edizioni, decine di studenti e un territorio trasformato in laboratorio di identità: è il bilancio della Scuola Estiva di Design 2023 – 2024 che l’Università Federico II di Napoli ha portato a Gioia Sannitica, sotto la guida del professor Alfonso Morone, coordinatore del corso internazionale in design DBE.

L’iniziativa 10 del progetto “Non solo Parco” si è sviluppata grazie ad una fitta rete di partner pubblici e privati, provenienti sia dal mondo della ricerca che da quello delle imprese e delle professioni; in particolare il Comune di Gioia Sannitica, nella persona del Sindaco Giuseppe Gaetano che, sin da subito, ha supportato questo progetto finanziato dal Ministero della Cultura che mira alla rigenerazione, valorizzazione e gestione del patrimonio di storia, arte, cultura e tradizioni presenti nel Comune di Gioia, integrando obiettivi di tutela del patrimonio culturale con le esigenze di rivitalizzazione sociale ed economica, di rilancio occupazionale e di contrasto dello spopolamento.

Gli studenti che hanno partecipato alla Scuola Estiva di Design 2023-2024 hanno iniziato con una ricognizione del territorio per comprenderne storia, evoluzione e problematiche comuni alle aree interne italiane. Da qui sono emersi elementi simbolici che raccontano l’identità locale: il mito di Erbanina, le grotte di San Michele e il passaggio della Via Francigena.

Tradizioni e luoghi si sono così trasformati in ispirazione progettuale: installazioni luminose e segni grafici capaci di rileggere la memoria in chiave contemporanea e di offrire nuove opportunità di valorizzazione. “Le grotte di San Michele – spiega Morone – ci hanno ispirato segni arcaici e insieme minimalisti, con una proiezione verso il futuro che potrebbe diventare un marchio tipografico del territorio”. Il lavoro si è concretizzato in un panel di micro-soluzioni accessibili e sostenibili, non infrastrutture imponenti, ma interventi agili per accompagnare la comunità verso percorsi di sviluppo e innovazione. “Abbiamo imparato da questo territorio e, con il design, abbiamo voluto restituire la generosità che la comunità ci ha donato – conclude Morone – l’apertura degli abitanti ha reso questa esperienza davvero straordinaria”.