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Caserta – La Corte d’Assise d’Appello di Napoli ha condannato due esponenti del clan dei Casalesi, tra cui Francesco Schiavone alis Cicciariello, cugino del più noto Francesco Schiavone conosciuto come “Sandokan“, per l’omicidio di Giuseppe Quadrano, un postino massacrato all’esterno di un bar di San Cipriano d’Aversa il 7 luglio di 23 anni fa con 12 colpi sparati da una pistola calibro 9×21. Lo stesso Sandokan è imputato per l’omicidio, ma in un processo che si sta svolgendo con il rito ordinario al tribunale di Santa Maria Capua Vetere. I giudici d’appello hanno condannato Cicciariello a 20 anni – in primo grado aveva avuto 30 anni – e hanno comminato 30 anni per l’altro imputato Sebastiano Panaro, che guidava l’auto usata per l’agguato. Fu un omicidio rilevante quello di Giuseppe Quadrano, perché questi era cugino dell’omonimo esponente del clan Giuseppe Quadrano, killer di don Peppe Diana, il sacerdote ucciso il 19 marzo del 1994 nella sacrestia della Parrocchia di San Nicola di Bari a Casal di Principe. Dopo il delitto del sacerdote, il killer Quadrano iniziò a collaborare con la giustizia, e il clan uccise il cugino in una tipica vendetta trasversale. Soddisfazione per i familiari della vittima, mai riconosciuta come vittima innocente della criminalità, che si sono costituiti parte civile (difesi dall’avvocato Giovanni Zara).