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I giudici della terza sezione penale di Napoli hanno convalidato le condanne per Nicola Schiavone, figlio del boss Francesco Schiavone, e per altri imputati accusati di aver chiesto, o meglio, preteso, tassi da usura ai principali dell’azienda “Le Tappisier” di Aversa.
Per Nicola Schiavone 5 anni e 5 mesi in aggiunta alla condanna all’ergastolo in cassazione per il triplice omicidio Papa, Minutolo, Buonanno del 2009. Confermate anche le condanne per usura per Giulio Brusciano e Salvatore di Puorto .
L’indagine è partita dopo le confessioni di Roberto Aluzzi, titolare dell’agenzia di Aversa, il quale, stretto nella morsa del clan dei casalesi, si è indebitato a tal punto da non riuscire a pagare le rate del mutuo della casa, e le banche che, come gli strozzini della mafia, non perdonano, si sono impossessate dell’abitazione dell’imprenditore.
Caduto in disgrazia ha trovato il coraggio di denunciare tutto questo e, fortunatamente, sono state emesse anche le condanne.
Segni di vita e di ribellione contro la mafia vanno sempre incentivati e spronati affinché i cittadini riescano a trovare la forza di denunciare prima che la situazione per loro degeneri inesorabilmente. La speranza è che lo stato proceda in questo senso, offrendo pieno appoggio e tutelando completamente le persone che si pongono in prima linea contro il pizzo e che cadono nella rete dell’usura e dei suoi parassiti.