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“Molte aziende edili campane, dopo aver bloccato i cantieri, stanno scaricando il peso della crisi sui lavoratori, rifiutandosi di anticipare il trattamento di cassa integrazione che poi potrebbero tranquillamente recuperare, mostrando così mancanza di sensibilità e scarso senso di responsabilità e solidarietà”. È quanto denuncia il segretario generale campano della Fillea-Cgil, categoria degli edili, Vincenzo Maio.
“Nonostante la grande disponibilità dello Stato che ha previsto il ricorso alla cassa integrazione ordinaria anche per aziende che normalmente non ne avrebbero diritto – spiega Maio – e nonostante le aziende siano state liberate da tasse e contributi, nel settore edile molte imprese stanno assumendo un comportamento pilatesco, sostenute in questa condotta dalle associazioni datoriali e da sindacalisti poco attenti. Hanno mandato a casa i lavoratori, tutte chiedono la cassa integrazione ordinaria (Cigo) ma nessuno anticipa il trattamento, sebbene sanno che possono recuperarlo dall’Inps, mettendo così in grave difficoltà i dipendenti, che devono stare a casa ma non hanno soldi neanche per fare la spesa; e questo mese di marzo prenderanno anche stipendi ridotti, visto che si è lavorato pochi giorni. Addirittura – prosegue Maio – c’è chi ha licenziato i lavoratori, nonostante il decreto del Governo sospenda esplicitamente i licenziamenti, dicendo loro che non poteva pagarli; è probabile che queste stesse aziende poi chiedano comunque la cassa integrazione. Vigileremo su questi comportamenti che integrano fattispecie di reato. Inoltre da lunedì 23 marzo i nostri indirizzi Pec delle cinque province sono stati inondati da richieste di attivazione delle CIGO da aziende, per la maggior parte dei casi, sconosciute alle nostre attività quotidiane.
Assistiamo a comportamenti furbeschi, dunque.
È necessaria ora un’informazione più diretta verso i lavoratori e una maggiore sensibilità dei datori di lavoro”.